La sfida del 25 settembre prossimo, affrontata dai Comuni di Brione s/Minusio, Locarno, Mergoscia, Minusio, Muralto, Orselina e Tenero-Contra, ha delle conseguenze che vanno ben oltre i singoli comprensori comunali. Si tratta di una sfida regionale e persino cantonale, in quanto il Locarnese ha l’opportunità di dar vita alla seconda città del Ticino.
Una città di 30mila abitanti, posta in una regione attrattiva dal punto di vista paesaggistico e residenziale. Una città con 15mila posti di lavoro, connotata fortemente a livello turistico e di servizi del terziario. Una città che dovrà essere pronta alle sfide di domani, in particolare quelle legate allo sviluppo che l’intera regione avrà a seguito del collegamento alla rete stradale nazionale e all’apertura di Alptransit. Una città capace di rispondere alle dinamiche di polo urbano negli ambiti mobilità, socialità, cultura e divertimento. Una sfida che vuole dare forza e positività ad una regione sinora rimasta alla balaustra.
Per raggiungere questo obiettivo ambizioso per il Locarnese, e strategico per il Sopraceneri e il Ticino, bisogna passare dal voto del prossimo 25 settembre. Un aspetto importante di verifica della volontà popolare, che deve autodeterminarsi in questa sfida, quella di creare la seconda città del Ticino. Un’autodeterminazione democratica che riconosce il ruolo delle comunità locali nel creare enti ed istituzioni capaci di cogliere le sfide e le dinamiche di un agglomerato.
Un agglomerato che dal punto di vista territoriale, economico e sociale è già tale. Ora si tratta di ridefinire l’assetto istituzionale e circoscrizionale dell’agglomerato del Locarnese, con la prima e decisiva tappa dell’aggregazione dei Comuni di sponda sinistra della Maggia. Lo “studio strategico del Locarnese” ha infatti permesso di evidenziare come le dinamiche economiche e sociali dimostrino la forte interconnessione e interdipendenza del centro (Locarno) rispetto ai futuri quartieri della nuova città. Interdipendenze che sono facilmente comprensibili: servizi, mobilità, socialità, sanità, residenzialità, svago, mobilità. Tutto questo permette di avere un’alta qualità di vita nel comprensorio della futura città, capace di garantire le offerte di un polo urbano, ma anche le caratteristiche residenziali di un territorio pregiato.
In questo il Comuni rivieraschi – tra cui rientra pienamente Minusio – svolgono un ruolo importante nell’essere complementari ed alternativi all’offerta cittadina. Diventa quindi determinante il ruolo e la partecipazione di tutti i Comuni al progetto d’aggregazione, proprio per la forza che ognuno può apportare alla futura città. Una forza che non frammentata, come oggi purtroppo è, ma bensì incanalata e amplificata in un progetto ambizioso e strategico che permetta al Locarnese di ottenere rilevanza politica a livello cantonale e federale. È innegabile la valenza politica di questa scelta, proprio per la velocità e la dimensione che i poli urbani sottocenerini stanno assumendo.
In un processo aggregativo vi sono molte componenti in gioco, dalle emozioni ai personalismi, dai pregiudizi alle speranze. Sono convinto che in questo progetto di aggregazione dei Comuni di sponda sinistra della Maggia si tratta di fare un atto di fiducia verso le future classi politiche di questo territorio, già unito a livello sociale e territoriale, puntando sullo sviluppo economico coordinato e innovativo, ricercando la connessione del Locarnese al resto del Cantone e del Paese, rafforzando il Locarnese con un’unità istituzionale capace di creare la “seconda Città del Cantone Ticino”.
La valenza cantonale del voto è confermata dagli impegni assunti in passato, nel presente e in futuro dal Consiglio di Stato per realizzare la dinamica di agglomerato. Per il passato, pensiamo solo alla circonvallazione in galleria della Mappo-Morettina, che ha permesso di sgravare Minusio e tutti i Comuni rivieraschi del traffico di transito parassitario; un’opera importantissima che ha ulteriormente reso attraente questo territorio, aumentandone la qualità di vita.
Oltre agli investimenti infrastrutturali passati e futuri, oggi il Governo ha deciso di mettere a disposizione 10 Milioni di franchi a fondo perso per consolidare le finanze del futuro Comune di sponda sinistra della Maggia. Questo contributo diretto a fondo perso costituisce un unicum nella politica aggregativa ticinese, ma è pienamente giustificato dall’importanza che il progetto ricopre per il Locarnese, il Sopraceneri e il Ticino tutto. Gli ulteriori 20 Milioni di franchi per progetti puntuali sono un contributo allo sviluppo del futuro Comune, che si vuole dinamico e capace di raccogliere le sfide dello sviluppo che nascerà con il collegamento stradale A2-A13 e l’apertura di Alptransit.
Dobbiamo dunque offrire una nuova visione positiva per il Locarnese, credendo in un futuro di unità istituzionale, che permetta di meglio gestire e affrontare le sfide future di questo territorio. Un voto difficile per le sue componenti emotive, ma decisivo per il futuro del Locarnese, del Sopraceneri e di tutto il Ticino.
Il Consiglio di Stato passato e presente crede nel polo urbano locarnese, nella sua forza e nella sua positività. Crede nei potenziali di questo territorio e conseguentemente ha partecipato e partecipa in maniera marcata alla sua realizzazione.
Ora sta ai cittadini di questi Comuni credere in questo progetto e decidere del proprio destino, ossia se diventare “grandi insieme” oppure restare divisi e piccoli. Dimenticando i personalismi e gli errori di ieri, conto sulla capacità delle cittadine e dei cittadini di fare un atto di fiducia verso il futuro, dando la possibilità alle future classi politiche di raccogliere questa sfida importante e vitale per il Locarnese e per tutto il Cantone.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e Direttore del Dipartimento delle istituzioni