Sommaruga interviene nella polemica Gobbi-PLR sulla possibilità di chiedere il casellario giudiziale: “Solo se si ritrattano gli accordi”.
Ma è possibile chiedere sistematicamente ad ogni persona che richiede il permesso di soggiorno in Svizzera il suo casellario giudiziale? Il consigliere di Stato Norman Gobbi, prendendo lo spunto dalle critiche emesse nei confronti del Cantone da parte del giudice Marco Villa in relazione al permesso rilasciato ad un italiano con 14 condanne alle spalle, aveva detto di no. No, non è possibile, a causa degli accordi di libera circolazione. “Voluti dal PLR” aveva aggiunto Gobbi.
L’ex presidente del PLR, e attuale consigliere nazionale, Fulvio Pelli aveva però messo in discussione le affermazioni di Gobbi, sostenendo che ogni Cantone poteva scegliere come applicare gli accordi. “I Cantoni che scelgono di non chiedere un estratto del casellario giudiziario e si limitano, come il Ticino, a chiedere una dichiarazione spontanea del richiedente (che, se è un pregiudicato, evidentemente mentirà) autoescludono la possibilità di controllare se il rilascio di un permesso può o meno mettere in pericolo la sicurezza pubblica e quindi esclude ogni rifiuto” aveva scritto Pelli sul CdT.
Nella querelle tra Pelli e Gobbi è intervenuta oggi la consigliera federale Simonetta Sommaruga.
In risposta ad una domanda del consigliere nazionale Pierre Rusconi, che chiedeva maggiori lumi sulla situazione giuridica nonché sulla possibilità di modificarla, Sommaruga ha spiegato che ogni Paese, quindi anche la Svizzera, può chiedere informazioni sui precedenti penali di un richiedente il permesso quando lo giudica indispensabile. Ma tale consultazione deve essere giustificata in ogni caso. Sommaruga ha sottolineato l’impossibilità di rendere sistematica la richiesta: tale eventualità rientrerebbe in discussione solo nel caso di una rinegoziazione dell’accordo sulla libera circolazione.
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