Per Gobbi, il Preventivo così come concepito dal governo, si basa su tre principi. Primo: «La sostenibilità finanziaria, visto che rispettare il freno al disavanzo non è facoltativo». Secondo, l’efficienza amministrativa: «Ogni franco speso – osserva – deve generare il massimo impatto. Nessun sacrificio sarà comunque imposto alla qualità dei servizi essenziali». Terzo, la responsabilità sociale: «La sostenibilità finanziaria – dice – non può essere disgiunta dall’equità sociale. Nei settori come la sanità e il sostegno alle famiglie, dove la spesa continua a crescere, è nostra responsabilità proteggere le fasce più fragili mantenendo però il rigore e la trasparenza necessaria». Non vanno però ignorate le sfide future: «Le misure di risparmio previste dalla Confederazione – ricorda il consigliere di Stato – avranno inevitabili ricadute sui Cantoni. Il risanamento delle nostre finanze non è un fine, ma un mezzo indispensabile per costruire un Ticino più forte, competitivo e soprattutto capace di affrontare il futuro con fiducia». Gobbi che, rispondendo alle domande poste sul Dipartimento delle istituzioni, infine dichiara: «Condivido le preoccupazioni sul funzionamento della giustizia, non solo quella penale. Evidentemente c’è bisogno di farla funzionare. Dal punto di vista della flessibilità devo dire che c’è una grande disponibilità nel trovare soluzioni immediate quando ci sono dei problemi. Come constatato ancora quest’anno, soprattutto con le varie supplenze che devono essere implementate a causa di partenze o malattie».
Estratto dall’articolo pubblicato nell’edizione di martedì 10 dicembre 2024 de La Regione
****
https://www.rsi.ch/play/tv/-/video/-?urn=urn:rsi:video:2418882