Articolo pubblicato nell’edizione di giovedì 4 aprile 2019 del Corriere del Ticino
In occasione dell’ultima seduta del Governo abbiamo chiesto ai consiglieri di Stato un aneddoto sul quadriennio.
I malviventi in Italia, la canna fumaria bloccata e quella trasferta in pulmino – Gli auguri tra colleghi per le elezioni.
Con l’ultima seduta del quadriennio, per il Consiglio di Stato si è chiusa una legislatura a tratti logorante. Non sono mancati i dossier spigolosi e le frizioni con il Gran Consiglio. A detta dei cinque consiglieri di Stato, l’Esecutivo si è sempre mosso in modo compatto, facendo squadra anche di fronte alle avversità. Durante i lavori a Palazzo delle Orsoline o in esterna non sono inoltre mancati dei momenti più leggeri. Anzi, di episodi curiosi e divertenti da raccontare ce ne sarebbero diversi. Abbiamo dunque approfittato della riunione conclusiva prima delle elezioni cantonali di domenica per chiedere ai consiglieri di Stato di svelarci un aneddoto della legislatura del quale sin qui erano a conoscenza solo i diretti interessati.
1. C’è un aneddoto o un episodio curioso delle riunioni del Consiglio di Stato che ricorda con piacere?
2. Le elezioni cantonali sono ormai dietro l’angolo, a quale collega vuole fare un augurio?
«Nidvaldo e quel vetro salva-Beltra»
1. L’aneddoto
«Un aneddotto che si può senz’altro sviscerare riguarda la nostra trasferta nel canton Nidvaldo. In quell’occasione a guidare il pulmino dello Stato non fu un autista ma rispettivamente il cancelliere Arnoldo Coduri e il sottoscritto. E ammetto che, parlando con i colleghi, qualche volta finì per distrarmi. Detto questo arrivammo integri al nostro hotel, all’interno del quale è presente una finestra che dà sul precipizio che sta sotto il Bürgenstock. Ebbene a un certo punto il collega Paolo Beltraminelli si mise in ginocchio di fronte a questa finestra e di fronte alla scena non riuscii a trattenermi e gli dissi scherzando: “Beltra, per fortuna che c’è il vetro perché altrimenti rischieresti di ritrovarti qui qualcuno dei tuoi che vuole buttarti di sotto”».
2. L’augurio
«Faccio un augurio a tutti i colleghi, visto che quelli appena trascorsi sono stati 4 anni impegnativi e anche logoranti per certi aspetti. Un quadriennio che però ha anche permesso al Cantone di raggiungere molti risultati, e ciò grazie a una squadra che ha dimostrato di saper funzionare».