Comunicato stampa
Il Consiglio di Stato saluta positivamente le misure annunciate oggi dal Consiglio federale per fronteggiare la diffusione del coronavirus in Svizzera, e ha adattato le disposizioni cantonali. Il Governo ticinese condivide la decisione di inasprire il quadro normativo per il periodo delle festività, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente il numero di nuovi contagi e di ospedalizzazioni. La decisione odierna crea un quadro normativo uniforme, chiaro e con una prospettiva temporale adeguata. Il Governo manterrà in ogni caso misure cantonali più restrittive rispetto al quadro federale. Accanto a queste disposizioni, il Consiglio di Stato auspica che a livello federale si faccia chiarezza sugli aiuti economici a sostegno dei settori colpiti. Da parte sua il Governo ticinese presenterà settimana prossima il messaggio governativo sui casi di rigore con aiuti previsti nell’ordine di 75 milioni di franchi.
Il Consiglio di Stato prende atto con favore dell’inasprimento deciso dalla Confederazione: la soluzione presentata dal Consiglio federale ha il pregio della chiarezza fornendo alla popolazione regole univoche sul territorio nazionale per tutto il periodo delle festività.
Le disposizioni a livello federale per il periodo fra il 22 dicembre e il 22 gennaio, annunciate oggi pomeriggio, comprendono in particolare:
- Chiusura di bar e ristoranti (inclusi quelli nei comprensori sciistici), ad eccezione di mense aziendali, mense scolastiche della scuola dell’obbligo e ristoranti degli alberghi (riservati agli ospiti).
- Chiusura degli impianti sportivi e per il benessere, mentre la pratica dello sport all’aperto è consentita in gruppi di non più di cinque persone nonché a bambini e giovani fino ai 16 anni.
- Chiusura delle strutture per la cultura e il tempo libero, con la possibilità di svolgere attività culturali in piccoli gruppi.
- Ulteriore riduzione della capienza nei negozi, oltre alla conferma delle chiusure obbligatorie tra le 19 e le 6, la domenica e nei giorni festivi.
- Queste regole sono inoltre accompagnate dall’invito alla popolazione a restare a casa, riducendo il più possibile i contatti sociali e rinunciando a viaggi e spostamenti non strettamente necessari.
In Ticino rimarranno inoltre in vigore le seguenti misure più restrittive rispetto al quadro normativo federale:
- Assembramenti fino a un massimo di 5 persone negli spazi pubblici.
- Incontri privati fino a un massimo di 5 persone con eccezioni per il 24, 25, 26, 31 dicembre e il 1° gennaio dove il limite sarà di 10 persone.
- Servizi d’asporto e consegna a domicilio permessi fino alle 22.00.
- Celebrazioni religiose, ammesse fino a 30 persone con eccezione il 24 e 25 dicembre dove saranno autorizzate fino a 50 persone se garantiti adeguati piani di protezione.
- Le domeniche, gli altri festivi e il 6 gennaio 2021 i negozi e le strutture accessibili al pubblico rimarranno chiusi come previsto dalle disposizioni federali
Accanto a queste disposizioni, il Consiglio di Stato auspica che a livello federale si faccia chiarezza sugli aiuti economici a sostegno dei settori colpiti. Da parte sua il Governo ticinese presenterà settimana prossima il messaggio governativo sui casi di rigore con aiuti previsti nell’ordine di 75 milioni di franchi.
In vista delle imminenti festività, il Consiglio di Stato rivolge alla popolazione un pensiero di gratitudine per gli sforzi dimostrati in questi mesi nell’applicare le raccomandazioni sanitarie e nel rispettare le regole emanate dalle autorità. Nell’auspicio che si tratti dell’ultima grande festività che dovremo vivere sotto restrizioni così severe, il Governo invita quindi tutti a un ultimo sforzo a favore del bene comune e dei nostri operatori sanitari.
Il Consiglio di Stato rinnova inoltre l’invito restare a casa il più possibile e a limitare i contatti sociali nel corso di tutto il periodo natalizio. Invita anche la popolazione a pianificare per tempo gli acquisti e di evitare gli orari di forte concentrazione di persone. In questo senso saluta positivamente anche le nuove limitazioni di capienza per negozi e commerci.