Norman Gobbi fa un appello a sostegno il 13 giugno della legge MPT
Il prossimo week end è prevista una tornata di votazioni federali e cantonali. Con il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi torniamo a parlare della Legge federale sulle misure di Polizia per la lotta al terrorismo (MPT). “Il mio qui vuole essere un appello a sostenere questa legge. Gli ultimi sondaggi hanno dato per scontata la vittoria del sì. Ma non dobbiamo fidarci di questi sondaggi. Lo abbiamo visto lo scorso 27 settembre, quando l’istituto gfs.bern per conto della SRG SSR dava a soli 10 giorni dal voto il 56 per cento degli intervistati favorevole all’acquisto dei jet militari. Poi in realtà lo è stato solo il 50,1%. Un esito risicatissimo, che ha rischiato di mandare all’aria la difesa del nostro spazio aereo. In Ticino addirittura, contro ogni previsione, il credito venne bocciato. Vi fu troppa sicurezza in quella circostanza, e molti non sono andati a votare perché il risultato sembrava scontato. Il 13 giugno non deve ripetersi la stessa cosa. Contro il terrorismo non si scherza, pena una perdita della nostra sicurezza”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
Ora anche i ricorsi del solito ex procuratore pubblico Paolo Bernasconi, coadiuvato in questa circostanza anche da altri suoi ex colleghi, sono stati giudicati inammissibili. Ricorsi che chiedevano di annullare la votazione perché nell’opuscolo della cancelleria federale sarebbero state riportate delle inesattezze. “La sentenza del TF sui ricorsi fa capire ancora meglio che si è trattato di un intervento propagandistico per far parlare in maniera negativa delle misure contro il terrorismo. La nuova legge MPT dà la possibilità e le capacità di individuare gli effettivi potenziali terroristi, per scongiurare atti o attacchi terroristici. E questo solo dopo aver messo in campo già diversi strumenti previsti dall’attuale legislazione. Non dobbiamo poi pensare solo al terrorismo di matrice islamista, ma pure agli estremismi di destra e di sinistra, con questi ultimi nettamente maggioritari. Senza dimenticare gli ecoterroristi che proprio in Svizzera hanno sempre trovato terreno fertile”.
Di recente a Morges e a Lugano si sono verificati due attacchi, su cui indaga la fedpol (responsabile in questo ambito, con le Polizie cantonali che collaborano). Ci fosse già stata questa legge i due atti terroristici non sarebbe stati compiuti? “Non avremo mai la controprova, ma si può sicuramente affermare che la legge MPT avrebbe offerto alle autorità maggiori possibilità per intervenire tempestivamente. Le misure previste permettono di controllare e seguire meglio le persone in questione, per esempio tramite l’obbligo di partecipare a colloqui pronunciato da fedpol. La donna che ha compiuto l’attacco alla Manor di Lugano era già conosciuta. Se la polizia avesse potuto obbligarla a partecipare a colloqui qualche allarme poteva sicuramente partire in anticipo”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.