Da www.ticinonews.ch
Norman Gobbi non si dice preoccupato del ricorso al TF sulla legge di polizia: “Le norme già previste in altri Cantoni”
L’ipotesi di un ricorso era stata ventilata dopo il voto del Gran Consiglio del 10 dicembre scorso. In quell’occasione il legislativo aveva accolto la revisione della Legge cantonale sulla polizia: testo che tra le varie novità introduce la possibilità di indagini, anche mascherate preventive e misure di temporanea privazione della libertà di massimo 24 ore.
Contro la nuova legge, si apprende oggi dalla Regione, è stato inoltrato ricorso al Tribunale federale.
“Viene indebolita la tradizione legata allo Stato di diritto liberale, mentre aumentano i rischi connessi alla creazione di potenziali strumenti legislativi di repressione politica o di controllo sociale” – scrivono i ricorrenti Filippo Contarini e Martino Colombo, già noti per il loro ricorso parzialmente accolto dai giudici di Losanna contro la legge sulla dissimulazione del volto.
I giudici di Mon Repos in questo caso potrebbero avere una lettura diversa da quella dei due giuristi, dato che la legge ticinese ha ripreso norme già vigenti in altri Cantoni, valuta il direttore del Dipartimento Istituzioni Norman Gobbi. “Queste motivazioni potranno essere fugate visto che le norme previste per la custodia di polizia, introdotte nella legge di polizia cantonale ticinese, sono già previste in altre leggi cantonali e anche di recente sono state introdotte in altri Cantoni” spiega Gobbi ai microfoni di TeleTicino. “Non solo questa – che è una parte minore – ma soprattutto tutto il mondo delle inchieste preventive e mascherate che per la lotta alla criminalità sono molto più importanti. Quella di custodia di polizia è una misura di ordine pubblico, che ha bisogno delle sue tutele. In questo caso il Gran Consiglio le ha previste”.
“Altri Cantoni” prosegue Gobbi, “avevano già avuto modifiche di legge sottoposte anche al giudizio del Tribunale federale, quindi confidiamo che anche in questo caso possiamo essere tutelati dall’alta corte di Losanna proprio perché non abbiamo inventato nulla e abbiamo previsto – attraverso misure adottate dal Parlamento – delle autorità di controllo e di reclamo qualora la custodia venga valutata in maniera eccessiva”.
Il ricorso può tuttavia bloccare l’attuazione della legge, aggiunge ancora il ministro. “Immaginavamo di metterla in vigore per il primo di luglio, ma se viene dato l’effetto sospensivo, la legge non entra in vigore. Attendiamo le indicazioni da Losanna prima di esprimerci in merito”.