Il Dipartimento delle istituzioni informa che si è tenuta nel pomeriggio di ieri la seconda Riunione della Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza, composta dal Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi e dai Capi dicastero polizia dei Comuni polo delle Regioni di polizia comunale, con la partecipazione in qualità di uditori del rappresentante del Ministero Pubblico, sost. PG Antonio Perugini, del Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi, del rappresentante dei Comandanti delle polizie dei Comuni polo Roberto Torrente e del Presidente dell’Associazione delle Polizie Comunali Ticinesi Dimitri Bossalini.
La conferenza si è aperta con il punto sulle attività di implementazione della Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali (LCPol) nelle rispettive Regioni da parte dei Capi dicastero, i quali hanno in particolar modo segnalato come molti Comuni sprovvisti di un corpo di polizia strutturato attendano le puntuali indicazioni dipartimentali per poter dare avvio alle discussioni in vista dell’allestimento delle convenzioni con i Comuni polo, rispettivamente con una polizia strutturata della propria regione.
Il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha quindi illustrato i parametri che saranno applicati per garantire sul piano cantonale l’uniformità delle prestazioni e dei loro costi. I medesimi saranno adottati anche in caso di disaccordo tra i Comuni. Il calcolo del costo pro capite di un agente sarà basato sul costo medio di un agente della Polizia comunale moltiplicato per il numero di agenti necessari e suddiviso per il numero di residenti. Per determinare il fabbisogno di agenti va ritenuta l’imputazione del territorio comunale e della popolazione ivi residente così come individuato nella Scheda R1 del Piano Direttore cantonale e ulteriori fattori qualitativi (quali l’estensione del territorio, la presenza di attività sensibili, le attività turistiche, etc.).
Questo calcolo-guida sarà presentato ai rappresentanti dei Municipi interessati nel corso del mese di settembre, durante le apposite serate informative nei vari Distretti sull’applicazione della LCPol e sugli obiettivi della stessa.
Il Comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi ha quindi presentato l’organizzazione della Scuola Cantonale di Polizia 2014, che inizierà il 1. marzo 2014 e che avrà per la prima volta una durata di 12 mesi (anziché 18), e formerà al massimo 72 agenti (due posti saranno attribuiti al Grigioni italiano per il 2014). I nuovi agenti saranno dunque disponibili, al più tardi, a partire dal 1. aprile 2015.
La Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza ha poi avvallato l’intenzione dipartimentale di por mano con urgenza alla modifica della Legge sulla polizia (LPol), per introdurre in modo particolare la funzione dell’Assistente di polizia.
L’ultimo punto trattato riguarda l’uniformazione delle divise e dei gradi tra la Polizia cantonale e le varie Polizie comunali, così come la classe salariale, i sistemi di informazione e di comunicazione e la formazione permanente degli agenti. Questi punti, che derivano dalle competenze attribuite alla Conferenza, saranno elaborati nel corso dei prossimi mesi.
I Capi dicastero degli otto Comuni polo delle regioni di Polizia, definiti nella Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale, presenti erano: Roberta Pantani Tettamanti (Chiasso), Samuel Maffi (Mendrisio), Angelo Jelmini in sostituzione di Giorgio Giudici (Lugano), Marco Nobile (Giubiasco), Felice Zanetti in sostituzione di Mario Branda (Bellinzona), Alain Scherrer (Locarno), Tiziano Broggini (Ascona) e Norma Ferrari Conconi (Biasca).
Legge sulla collaborazione fra la Polizia cantonale e le Polizie comunali
Conferenza cantonale Art. 10 1 È istituita la conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza, composta dal capo del dipartimento cantonale competente, che la presiede, e dai rappresentanti dei comuni polo. 2 Essa si riunisce almeno due volte l’anno con i seguenti compiti: a) analizzare la situazione della sicurezza nel Cantone; b) indicare obiettivi, rispettivamente priorità d’intervento ai corpi di polizia
nell’ambito della prevenzione e dell’ordine pubblico;
c) preavvisare all’attenzione del Consiglio di Stato, e per il tramite del competente dipartimento, le proposte di decisione che concernono la sicurezza nel Cantone (atti legislativi, risorse umane, logistica, ecc.);
d) preavvisare eventuali modifiche di comprensori regionali;
e) preavvisare al Consiglio di Stato norme di regolamento relative alla ripartizione dei compiti fra polizia cantonale e polizie comunali.
3 Alle riunioni della conferenza partecipano senza diritto di voto un rappresentante del Ministero pubblico, il comandante della polizia cantonale e un rappresentante dei comandanti delle polizie dei comuni polo.