Ieri sera il Presidente della Confederazione e capo del DDPS Ueli Maurer, affiancato dal Capo dell’Esercito Comandante di corpo André Blattmann, ha presentato ai Cantoni il concetto relativo agli stazionamenti a seguito della prevista riforma relativa all’Ulteriore sviluppo dell’Esercito (USEs/WEA). Molte erano le incognite sulla futura presenza delle forze armate a sud delle Alpi, date in particolare dalla pressione per un ridimensionamento dei costi di gestione sulle infrastrutture di istruzione, condotta e logistica.
L’Esercito, data la sua importanza strategica per la tutela della sicurezza nazionale e l’indispensabile ruolo che ricopre in appoggio delle Autorità civili in caso di catastrofe o di eventi straordinari, necessita una capacità di reazione in tempi ristrettissimi sull’intero suolo nazionale. Questa capacità, per essere garantita, non può prescindere da una presenza capillare delle truppe e degli accantonamenti dislocata su tutto il territorio nazionale. Una presenza che deve essere soprattutto garantita in una regione periferica come il Sud delle Alpi.
Le conferme ricevute durante la presentazione del concetto di stazionamento nell’ambito dell’USEs premiano gli sforzi profusi dal Dipartimento delle istituzioni nel far comprendere come l’attuale equilibrio di forze tra truppe, comandi e Centro logistico sia la premessa necessaria per assicurare il supporto indispensabile che deve essere garantito alla popolazione a sud del San Gottardo. Un equilibrio, che grazie anche alla presa di posizione compatta da parte di tutto il Consiglio di Stato, non è stato messo in discussione dalla Confederazione: il DDPS ha infatti deciso di mantenere lo “status quo” per quanto riguarda la presenza e l’occupazione degli stazionamenti in Ticino. Una scelta che si traduce in importanti ricadute soprattutto in termini di sicurezza ed economici. Unica modifica rilevante sarà la chiusura della Brigata fanteria di montagna 9, la quale verrà assorbita dalla Regione territoriale 3; il Ticino disporrà comunque di un Comando di rilevanza nazionale grazie alla presenza del Comando forze speciali del Monte Ceneri.
La presenza dell’Esercito nel nostro Cantone – attraverso le piazze d’armi di Airolo, Isone e Monte Ceneri, unitamente alla Base aerea di Locarno-Magadino, al Centro logistico e al Centro di reclutamento del Monte Ceneri – genera infatti benefiche ricadute nelle regioni periferiche, in termini di posti di lavoro qualificati, consumi e acquisti nelle economie locali. Posti qualificati, che vedono oggi impiegati al sud delle Alpi quasi 460 unità a tempo pieno del DDPS, i quali anche in un periodo di congiuntura così difficile verranno mantenuti. In aggiunta a queste positive conferme, si evidenzia come l’Esercito nei prossimi anni prevede investimenti diretti nelle infrastrutture militari in Ticino per 200 milioni di franchi.
Il Dipartimento delle istituzioni si rallegra della comunicazione positiva ricevuta e avrà tempo sino al 31.01.2014 per esprimersi, coinvolgendo tutti i Comuni interessati, in modo da coordinare una presa di posizione condivisa e garantire un’informazione diretta alle parti.