Il Consigliere di Stato sottolinea i motivi positivi per questo investimento
Una delle priorità per la Lega dei Ticinesi è la necessità di risparmiare sui costi sostenuti dal Cantone per la politica d’asilo. “È sempre stato così e a maggior ragione oggi, con le casse cantonali che piangono e impongono diversi sacrifici”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi. Prima di tagliare sugli aiuti ai ticinesi, insomma, occorre spendere meno soldi per i richiedenti l’asilo. Ma proprio lunedì scorso il Gran Consiglio, votando un credito supplementare di circa 2,5 milioni di franchi, ha dato il suo benestare per ultimare i lavori per la realizzazione del nuovo Centro Cantonale polivalente a Camorino, una struttura che adeguerà la capacità ricettiva proprio nel settore dell’asilo e che costerà circa 13,5 milioni di franchi. Non è – abbiamo chiesto al Direttore del Dipartimento delle istituzioni – una contraddizione rispetto a quanto sostenuto dalla Lega dei Ticinesi? “Assolutamente no – ci risponde Gobbi. Lo può essere, ma solo apparentemente. E mi spiego: questa infrastruttura e la modalità della sua gestione abbasseranno i costi che il Cantone dovrà sostenere in futuro per accogliere i richiedenti l’asilo. È l’obiettivo principale del Governo: aumentare la capienza delle strutture d’alloggio collettive sfruttandole per il loro completo potenziale. Ciò permetterà una gestione più efficace e efficiente dell’alloggio dei richiedenti l’asilo, in quanto aumenterà la capacità del Cantone di far fronte a eventuali aumenti di attribuzioni da parte della Confederazione come è capitato proprio in questi ultimi due anni senza dover far ricorso, se non in caso di situazione eccezionali, a pensioni o ad altre strutture alternative estremamente dispendiose e spesso non in linea con le normali esigenze. L’intento quindi è quello di spendere in futuro – quando la struttura di Camorino sarà operativa – non un franco in più rispetto ai sussidi che la Confederazione versa al Cantone per coprire le spese nel settore dell’asilo sostenute dai Cantoni. Anche perché Berna non copre il cento per cento dei costi, ma versa un importo forfettario per singolo richiedente l’asilo. Se questi ultimi sono ospitati in alloggi collettivi avremo una possibilità di rimanere nei margini fissati dal forfait”, precisa il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
“Anche la gestione pensata per il Centro di Camorino ci permetterà di essere più efficaci limitando nel contempo le spese. Infatti vi sarà un controllo diretto dei costi per richiedente l’asilo all’interno della struttura. Inoltre verrà seguito un processo d’integrazione a tappe che dovrebbe portare un maggior numero di richiedenti l’asilo al termine del loro percorso a raggiungere un’indipendenza economica attraverso un’occupazione. Un processo che sarà basato sulla meritocrazia. Faccio un esempio: lo straniero che dimostra di sapersi integrare seguendo attivamente le offerte formative, occupandosi del riordino della struttura, impegnandosi in lavori di pubblica utilità unitamente ad un comportamento encomiabile potrà raggiungere la propria indipendenza all’interno della struttura. Ciò sarà possibile in quanto l’edificio di Camorino sarà “modulare” negli spazi, garantendo diverse tipologie d’alloggio”, afferma Norman Gobbi.
Alloggi collettivi, controllo efficace della spesa e promozione dell’integrazione attraverso un processo meritocratico. È un concetto nuovo che migliora la gestione dei richiedenti l’asilo sul nostro territorio. “È il nostro obiettivo per rientrare nelle spese. Come detto, vogliamo riuscire a spendere solo ciò che la Confederazione ci versa. Teniamo conto che Berna copre le spese per il richiedente l’asilo con un forfait mensile che varia in base alla tipologia di permesso da 5 a 7 anni. Da qui la necessità entro questo termine di avere uno straniero integrato e autosufficiente finanziariamente. Altrimenti i costi per il Cantone e i Comuni saliranno. I soldi che investiamo a Camorino sono dunque ben spesi!”, conclude il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 28 gennaio 2024 de Il Mattino della domenica