La violenza domestica è una problematica che riguarda la società nel suo insieme: la lotta contro questo fenomeno deve coinvolgerci tutti. Lo scorso anno il Consiglio di Stato ha voluto dare un segnale: collaborazione tra i partner istituzionali e la società civile attraverso il Piano d’azione cantonale contro la violenza domestica.
L’obiettivo principale è quello di rendere strutturale il sistema di prevenzione e di contrasto alla violenza domestica, migliorando la risposta alla violenza e favorendo di conseguenza il suo decrescere.
Per raggiungere tale scopo – lo ha ribadito il Governo due giorni fa approvando l’aggiornamento del Piano d’azione – vi sono quattro assi di intervento: la prevenzione, la protezione delle vittime, il perseguimento degli autori e le politiche coordinate. Nell’ambito di questi quattro assi sono state elaborate specifiche misure per combattere la violenza: misure in ambito di comunicazione e sensibilizzazione, che hanno coinvolto per esempio le scuole; misure di formazione degli specialisti, come il personale dei Pronto soccorso, gli psicologi, gli interpreti, i mediatori culturali, gli operatori sociali, i giuristi, eccetera. Ma anche misure di carattere politico e legislativo con un rafforzamento a livello cantonale della legislazione di polizia, grazie all’introduzione del processo di « gestione delle minacce ». Senza dimenticare le misure di presa a carico degli autori di violenza domestica con programmi antiviolenza.
A livello federale, come pure a livello cantonale, la tematica della lotta alla violenza domestica rappresenta una priorità, proprio per le conseguenze che essa comporta non solo socialmente, ma anche in termini di salute pubblica. Le Istituzioni sono consapevoli che per contrastare questo fenomeno occorra da un lato continuare a parlarne, favorendo un cambiamento culturale orientato alla parità, dall’altro rafforzare le azioni di prevenzione. Parallelamente è necessario sostenere chi è vittima di violenza domestica: i bisogni delle vittime sono infatti molteplici e differenziati.
Gli sforzi intrapresi dalle Istituzioni e dalla Società civile nell’ultimo anno sono rilevanti e sono indirizzati sia a chi è direttamente confrontato con episodi di violenza domestica e chiede aiuto alle Istituzioni, sia alla società tutta. Le Istituzioni ci sono e sostengono, aiutano, proteggono, puniscono gli artefici di violenze: in questo senso la popolazione deve riporre fiducia nello Stato.
Il Piano d’azione cantonale ha quindi dato slancio a un’azione coordinata e congiunta. Solo unendo le forze delle Istituzioni e della Società civile possiamo essere ancor più efficaci nel contrastare la violenza domestica. Per questo nutro una profonda gratitudine nei confronti delle tantissime persone che si occupano direttamente e indirettamente del tema nelle rispettive funzioni e nei rispettivi ruoli, a titolo professionale o a titolo volontario. Grazie all’impegno di tutte e tutti la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne potrà essere ricordata tutti i giorni dell’anno e non solo oggi, 25 novembre.
Opinione pubblicata nell’edizione di venerdì 25 novembre 2022 del Corriere del Ticino