Dal Corriere del Ticino | Il nuovo sistema di calcolo è stato discusso dal Consiglio di Stato, ma non potrà entrare in vigore nel 2018 – Ecco le proiezioni per alcuni dei modelli più venduti in Svizzera – Intanto oggi è attesa l’offensiva del PPD
Per il sistema bonus/malus che supporta il calcolo dell’imposta di circolazione non ci sarà un prepensionamento a fine anno. La bozza di soluzione elaborata dal Dipartimento delle istituzioni è comunque pronta ed è stata discussa dal Consiglio di Stato prima della pausa estiva. Con le spiegazioni tecniche, il direttore delle Istituzioni Norman Gobbi ha consegnato anche una tabella (in parte prodotta qui a fianco) con i modelli di auto più venduti in Svizzera e l’effetto concreto che avrà la riforma. Come si può notare c’è chi sale, specie le piccole vetture, mentre per i detentori di quelle di media o alta gamma ci sarà un risparmio rispetto all’imposta versata per l’anno in corso. L’imposta 2017 aveva suscitato discussioni, polemiche e ricorsi. A muoversi era stata anche la politica, specie il PPD, lanciando un’offensiva in grande stile, promuovendo due iniziative popolari. Proprio questo pomeriggio i popolari democratici consegneranno le sottoscrizioni all’iniziativa «Per un’imposta di circolazione più giusta» e a quella denominata «Gli automobilisti non sono bancomat». Proposte che, c’è da scommetterci, rilanceranno il dibattito. Il dipartimento di Gobbi, da noi interpellato, fa sapere che «il Governo ha preso atto dell’esito della consultazione sul nuovo metodo di calcolo e delle proposte di calcolo che la perizia del consulente esterno ha permesso di individuare». Ma ora si pigia un po’ il freno, «considerata la necessità di attendere l’esito delle iniziative popolari». Questo tempo a disposizione verrà sfruttato per «approfondire ulteriormente le valutazioni. Le modifiche legislative proposte non potranno pertanto entrare in vigore il 1. gennaio 2018, come inizialmente previsto. Nelle prossime settimane il Dipartimento delle istituzioni valuterà i prossimi passi da intraprendere e consoliderà l’intenzione condivisa anche dal Consiglio di Stato in un messaggio governativo». Aggiungendo poi che «la soluzione individuata permette in generale una riduzione media dell’imposta a carico degli automobilisti ticinesi che possiedono un auto di media-alta cilindrata allineando la cifra alla media svizzera».
Il progetto è stato elaborato anche alla luce dell’esito della consultazione. Sono stati interpellati 42 tra partiti, enti e associazioni. In 18 hanno formulato le proprie osservazioni «esprimendo una gamma di pareri piuttosto diversificata. In generale, a livello politico e fra le associazioni di categoria, c’è comunque ampio consenso sull’idea che l’attuale impostazione per il calcolo dei contributi richiesti ai detentori di veicoli sia datato e vada ripensato, per tenere in considerazione i cambiamenti tecnologici e sociali avvenuti negli ultimi anni». Parallelamente alla consultazione, il Consiglio di Stato aveva incaricato uno specialista esterno di sviluppare, sulla base di quanto proposto dal gruppo di lavoro, una prima possibile formula per il calcolo dell’imposta.
La soluzione è in gestazione e verrà messa nero su bianco nel messaggio che seguirà, ma quello che il Governo ha sempre sostenuto che la neutralità finanziaria del sistema è uno degli obiettivi: il gettito del 2017 dell’imposta di circolazione in Ticino, circa 110 milioni di franchi, andrà mantenuto anche per il futuro. Gobbi, intervistato dal Corriere del Ticino, aveva precisato che «l’obiettivo della riforma non è di certo quello di aumentare il gettito o pescare di più nelle tasche degli automobilisti». Mentre sul sistema bonus/malus, che non regge più, aveva affermato: «L’ho sempre sostenuto si tratta di un sistema che ha dei limiti, soprattutto per la compensazione tra sconti elargiti e penalità inflitte. È pure un sistema difficile da comprendere. Per questo motivo, già nel mese di settembre 2016, ho promosso un convegno con attori del mondo dell’automobile, politici e addetti ai lavori per trovare una nuova formula. L’intento è quello di trovare più stabilità ed eliminare il sistema bonus/malus».
(Articolo di Gianni Righinetti)