Casellario giudiziale: Norman Gobbi non molla di un centimetro!

Casellario giudiziale: Norman Gobbi non molla di un centimetro!

Dal Mattino della domenica l La misura promossa da SuperNorman a tutela della sicurezza dei Ticinesi non si ferma. Nell’incontro con il Presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, Norman Gobbi ha potuto evidenziare ancora una volta le ragioni per le quali, ad inizio aprile, ha introdotto la misura concernente la richiesta dell’estratto del casellario giudiziale e del certificato dei carichi pendenti per il rinnovo oppure il rilascio dei permessi B (dimora) e G (frontalieri). Ragioni che sono legate alla sicurezza e all’ordine pubblico del nostro Cantone, messi a repentaglio dai diversi casi emersi negli ultimi mesi e culminati con la rapina di Novazzano di fine marzo, dove, tra gli autori, vi erano alcuni stranieri beneficiari di un permesso B. Una misura più che necessaria e volta a salvaguardare la sicurezza – e anche il rispetto! – di tutti i Ticinesi.

Una misura straordinaria
Norman Gobbi ha ribadito che questo provvedimento è di natura straordinaria e si giustifica per i fatti concreti avvenuti negli ultimi mesi. Un provvedimento volto a scalfire il mantra del “a sa pò mia”, che troppo spesso abbiamo sentito nel nostro Cantone. In questo contesto, occorre chiarire una volta per tutte come il provvedimento promosso dal nostro Ministro non violi l’Accordo di Schengen, come vorrebbero far credere alcuni parlamentari della vicina Fallitalia, che si riferisce al passaggio fisico delle persone alle frontiere. Un Accordo, peraltro, come dimostra l’agghiacciante gestione dei migranti da parte dell’Europa, ultimamente non molto di moda tra i Paesi fondatori dell’Unione (u€lla!). Il provvedimento relativo all’estratto del casellario giudiziale e del certificato dei carichi pendenti non c’entra nemmeno un fico secco con il blocco dei ristorni, come invece vorrebbe far credere La Regione, animata dai soliti moralismi radikal-chic-europeisti da sbadigli. Il blocco dei ristorni è una decisione politica basata su argomenti economici, mentre la misura introdotta da Norman Gobbi persegue l’obiettivo di salvaguardare la sicurezza del nostro Cantone e di tutti i Ticinesi.

Chi non ha nulla da nascondere non ha nulla da temere!
Come detto e ripetuto più volte, chi presenterà i certificati richiesti e sarà in regola non avrà nulla da temere. Un atto di rispetto quindi non solo verso i Ticinesi, ma anche verso tutti i cittadini onesti provenienti da altri Paesi che vogliono dimorare o lavorare in Svizzera. Un atto che, a Paesi invertiti, non desterebbe così tanto scalpore, come dimostra il fatto che alle ditte ticinesi coinvolte nei lavori per EXPO è stato chiesto il certificato anti-mafia ai titolari delle aziende e ai rispettivi coniugi/conviventi. In quel caso infatti, la richiesta fatta non ci sembra sia divenuta un “affare di Stato”! Norman Gobbi non mollare e vai avanti per la tua strada, con l’obiettivo di rispondere concretamente ai bisogni del Ticino e dei Ticinesi!

MDD

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