Comunicato stampa del Consiglio di Stato | Il Consiglio di Stato – analogamente a quanto fatto lo scorso novembre con la Commissione del Consiglio degli Stati – ha inviato ieri una lettera alla Commissione istituzioni politiche del Consiglio nazionale invitandola a confermare il sostegno alle iniziative del Gran Consiglio ticinese a favore della presentazione dell’estratto del casellario giudiziale per i cittadini di Stati dell’Unione europea che intendono soggiornare o lavorare in Svizzera. Il Governo ha inoltre fornito i nuovi dati che riguardano la misura straordinaria introdotta dal Dipartimento delle istituzioni nell’aprile 2015 a tutela della sicurezza del territorio ticinese: il numero totale di decisioni negative emesse è salito a 64 (+11 casi negli ultimi due mesi).
Lo scorso mese di novembre, la Commissione istituzioni politiche del Consiglio degli Stati aveva trattato e sostenuto le iniziative del Gran Consiglio ticinese a favore della presentazione dell’estratto del casellario giudiziale. Salutando positivamente questo sostegno, il Consiglio di Stato ha espresso – tramite una lettera inviata ieri – l’auspicio che anche la Commissione del Consiglio nazionale segua questa posizione.
Nella lettera, il Governo ha sostenuto questa richiesta sottolineando i risultati positivi ottenuti in Ticino dopo l’introduzione della misura straordinaria che prevede la richiesta del casellario giudiziale per il rilascio e il rinnovo dei permessi B (di dimora) e G (per lavoratori frontalieri).
A poco più di un anno e mezzo dall’adozione del provvedimento – avvenuto il 2 aprile 2015 – su 40’703 casi domande esaminate dalla Sezione della popolazione in 40’353 (pari al 99,14%) la procedura si è conclusa con il rilascio o il rinnovo del permesso senza particolari problemi e a dimostrazione dell’equità della misura. In 350 occasioni (pari allo 0.86%) sono invece emersi elementi di natura penale (condanne oppure procedimenti penali pendenti), e sono state quindi analizzate nel dettaglio e valutate con attenzione: 64 di queste richieste si sono concluse con una decisione negativa.
Il Consiglio di Stato ha inoltre colto l’occasione per sottolineare che l’Autorità amministrativa (Sezione della popolazione) non dispone di alcun tipo di accesso a banche dati di polizia. L’identificazione di eventuali elementi di rischio accresciuto è quindi possibile unicamente attraverso la consultazione dell’estratto del casellario giudiziale che ha confermato la propria efficacia nell’esperienza ticinese.