Un pensiero nell’imminenza del primo anniversario della scomparsa di Marco Borradori
Passeggiando nelle vie della sua Lugano, credo ogni volta di poterlo ancora incrociare. È passato un anno da quando Marco non è più con noi. Quelle interminabili ore in cui speravamo tutti potesse salvarsi, in molti abbiamo pregato per il nostro Marco: un maestro di gentilezza, molto apprezzato.
La nostra conoscenza risale al 1995, quando da fresco diciottenne partecipavo alle feste leghiste e il 02.04.1995 festeggiai l’elezione di Marco quale primo leghista in Governo. La conoscenza divenne poi amicizia, anche se nel lavoro parlamentare non sempre la Lega era allineata alle posizioni di Marco, ma andava benissimo così. “Lega di Governo e di barricata” come amava dire il dottor Salvadé. Poi nel 2011 festeggiammo in Piazza della Riforma il raddoppio leghista e due anni dopo la sua elezione a Sindaco della Città di Lugano.
L’animo gentile celava anche grande determinazione. Determinato nei progetti e nelle idee. Questo pregio lo ha portato a realizzare numerosi progetti di interesse cantonale e locale, ma un’opera cantonale – la galleria Vedeggio-Cassarate che festeggia i suoi 10 anni di messa in esercizio – è sicuramente la realizzazione più importante per la vita dei ticinesi e luganesi.
Quando era convinto delle idee si rischiava anche di discutere con forza, come mi è capitato di fare con lui, ma poi tutto si aggiustava gentilmente.
La sua impronta al Cantone Ticino, alla Città di Lugano e anche alla Lega resta indelebile.
E mi piace pensare che un giorno, da dietro l’angolo di via Pessina, sbuchi di nuovo col suo inconfondibile sorriso e possiamo abbracciarci ancora una volta.
Ciao Marco, manchi a tutti noi!
Norman