Carceri sovraffollate? Il Canton Ticino chiede aiuto a privati in grado di gestire persone in stato di fermo. Complice il flusso migratorio in Ticino il carcere “la Farera” è affollato, motivo per il quale Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni, il ministero che sovraintende – tra gli altri – anche alla giustizia, vuole creare nuove strutture carcerarie e le basi legali per concedere ad aziende private la gestione e la sorveglianza delle persone in stato di fermo o in carcere amministrativo. Per il Consiglio di Stato che in toto appoggia questa decisione, è essenziale che il compito di provvedere alla sorveglianza dei detenuti possa essere trasferito in via straordinaria a privati e unicamente quando i servizi preposti, ossia la Polizia cantonale e il costituendo Servizio gestione detenuti, fossero in situazione di necessità. Ora dovrà esprimersi il Gran consiglio (il potere legislativo, ovvero il Parlamento) e – benché agli albori – questa idea sta già sollevando più di una perplessità, alle quali Norman Gobbi risponde: “sappiamo che ci sono voci critiche a questa delega dello Stato ai privati per alcuni compiti di polizia o di gestione dei detenuti. Dovremmo rispondere con delle garanzie chiare e una di queste è il coinvolgimento preventivo del Comando della Polizia cantonale e della direzione delle Strutture carcerarie il cui consenso sarà vincolante affinché si possa attuare la delega ai privati proprio perché non vogliamo privatizzare la sicurezza. La sicurezza è dello Stato e deve rimanere in mano allo Stato”.
Ai cittadini che si domandano se il Cantone Ticino sia in grado o meno di gestire i compiti affidati storicamente alle Istituzioni pubbliche, Gobbi replica: “lo Stato non vuole arretrare ma deve poter gestire dei flussi che non sono preventivabili, le punte diciamo così di richieste o di momenti straordinari con degli strumenti flessibili che oggi lo Stato non ha. In altri Cantoni la gestione dei detenuti è delegata completamente a delle ditte private ovviamente con dei parametri di sicurezza a livello di formazione, di garanzie del servizio che sono parificabili a quelli offerti dallo Stato e lo vorremmo applicare anche in Ticino”.
L’onorevole Gobbi sottolinea che il ricorso ai privati avverrà solo in casi eccezionali e non sarà la regola, affermazione che convince poco giacché i costi di questa soluzione, sia per l’erario sia per le aziende coinvolte che devono sottostare ad una corposa lista di prerequisiti il cui costo di realizzazione sarà di certo ingente, lascia poco spazio ad un impiego part-time o interinale di simili risorse.
di Giuditta Mosca, Il Sole 24ore
http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-05-18/carceri-sovraffollate-canton-ticino-205940.shtml?uuid=AbNXTieF