Articolo apparso sull’edizione di martedì 6 febbraio 2018 del Corriere del Ticino
Rispetto al resto della Svizzera si registra un sovraffollamento di detenuti
I cantoni latini ospitano nelle loro strutture un totale di 2.756 detenuti, con un esubero di 187 carcerati. Un dato preoccupante e in controtendenza con quanto riscontrato invece nel resto del paese. Dagli ultimi dati pubblicati dall’Ufficio federale di statistica (UST), in Svizzera il tasso di occupazione carcerario è infatti leggermente calato, attestandosi al 92,5% nel 2017. Si discosta il Ticino che, insieme alla Romandia, ha registrato un tasso di occupazione degli istituti di pena del 107%, registrando la quota più alta tra le regioni svizzere e l’unica che mostra un sovraffollamento. Per far fronte a questa situazione, il direttore delle strutture carcerarie cantonali Stefano Laffranchini, ai microfoni della RSI, ha precisato che «a giugno nel carcere penale della Stampa verranno ripristinate 15 celle, a seguito di lavori di ristrutturazione. A medio termine, il Consiglio di Stato ha inoltre approvato l’indirizzo di un masterplan che prevede l’edificazione di due ulteriori sezioni presso la Stampa».
Ampliando di nuovo lo sguardo e se si osservano i dati a livello svizzero, emerge che dal 2013 al 2017 il tasso ha rallentato la sua corsa, scendendo dell’8% . «Ma in alcune prigioni i detenuti sono sempre troppi» ha sottolineato l’UST, con evidente riferimento al Ticino e alla Romandia. La prima della classe è la Svizzera orientale, che può esibire una quota dell’80%, ma anche la parte germanofona ha fatto bene i compiti, fermandosi a un 88%.
Da Il Quotidiano di lunedì 5 febbraio 2018
https://www.rsi.ch/play/tv/redirect/detail/10094906
Da Tio.ch di lunedì 5 febbraio 2018
Un mese in lista d’attesa, per entrare in carcere
Il direttore delle carceri Stefano Laffranchini conferma il problema del sovraffollamento alla Stampa.
L’anno scorso un nuovo record.
In Ticino il numero dei detenuti è sproporzionato alle capacità ricettive dei penitenziari. Lo dicono i dati dell’Ufficio federale di statistica, che parlano di un’occupazione del 107%. E lo conferma il direttore delle strutture carcerarie. «Abbiamo un problema innegabile» ammette Stefano Laffranchini, contattato da tio.ch/20minuti: «Negli ultimi anni l’aumento è stato costante e ha raggiunto un nuovo picco l’anno scorso».
Lista d’attesa di un mese – I numeri parlano chiaro: se nel 2016 in Ticino le giornate di incarcerazione sono state 82mila in totale, nel 2017 sono salite a 87mila. L’occupazione media tra Stampa, Farera e Stampino è di 238 detenuti al giorno, con picchi eccezionali (261 il massimo nel 2017) che mettono in difficoltà il personale delle carceri. «Tutto diventa più difficile in questa situazione, si creano più convivenze forzate e quindi più tensione tra i detenuti. Ne consegue un aumento esponenziale del carico di lavoro per le guardie carcerarie» osserva Laffranchini.
Effetto “cono di bottiglia” – Il problema maggiore è alla Stampa. Qui il numero limitato di posti fa sì che «si crea un effetto “collo di bottiglia” con tempi di attesa di un mese circa, alla Farera, per i detenuti che devono passare dal carcere giudiziario al regime di esecuzione pena anticipata» continua il direttore.