A fine gennaio 2024 erano 6’881 le persone detenute in Svizzera. Un dato in aumento del 7% rispetto a un anno fa, in linea con i numeri del 2019 e 2020 ma con un tasso di occupazione del 94,9%, mai così alto dal 2014. Per capire se lo scenario – dipinto dall’Ufficio federale di statistica – sia preoccupante, ne abbiamo parlato con il Direttore delle Strutture carcerarie ticinesi Stefano Laffranchini. “Certamente ci preoccupa e non ha mancato di preoccuparci soprattutto nell’ultimo anno, dove abbiamo vissuto una situazione al limite delle capacità delle strutture carcerarie non solo per qualche mese, ma praticamente per 12 mesi consecutivi”, ha spiegato a Ticinonews. “Questa situazione, oltre a preoccuparci, ha anche sollecitato oltremisura il personale, la cui missione è quella di dedicare energia e sforzi in favore del percorso di risocializzazione delle persone detenute”.
Occupazione che ha toccato il 102.4%
Nel cosiddetto concordato latino, che include il Canton Ticino, l’occupazione era già alta, e ha superato anche il 100%, assestandosi al 102,4%. “Fino a un mese fa”, ha continuato i direttore, “eravamo sopra il 100% e per far fronte a questa situazione abbiamo dovuto pensare a delle soluzioni per riuscire a collocare in modo dignitoso le persone che ci venivano affidate. Bisogna dire che grazie a uno sforzo congiunto con la Polizia cantonale siamo sempre riusciti a trovare una sistemazione. Da un mese a questa parte, fortunatamente, si sta assistendo a un lieve calo dei detenuti e questo ci fa ben sperare per il futuro, anche in ottica della ristrutturazione di parte del carcere penale da dedicare alla carcerazione femminile”.
L’arrivo dei container
Oggi ci sono 70 detenuti alla Farera, che ne può ospitare 88 e che qualche mese fa ne aveva addirittura 93. Presso La Stampa sono invece 146 su 151. Insomma, il limite resta vicino, e per questo arriveranno a breve nuovi spazi. “Nell’ultimo mese, come detto, va meglio, ed è proprio in questi momenti che ci si deve dedicare alla ricercare di nuove misure a medio-lungo termine. In questo senso ci stiamo adoperando per aumentare parzialmente i posti presso il carcere penale mediante la posa di quattro container che ci permettono di estendere la capienza. Naturalmente sono container certificati che non faranno mancare nulla in termine di sicurezza e comfort alle persone detenute”. Un progetto definito prioritario, con le quattro celle che il direttore auspica possano ospitare i primi detenuti a inizio 2025. Un’idea valutata anche da altri Cantoni e che – insieme alla nuova sezione femminile, ai nuovi agenti, e a nuove celle presso l’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale per chi manifesta problemi psichici – potranno traghettare la vetusta Stampa nei suoi compiti, almeno finché non potrà cedere il testimone a una nuova struttura.
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Strutture carcerarie, cala la pressione
I DATI / Nell’ultimo mese il numero di detenuti in Ticino è sceso – Cifre in controtendenza nel resto del Paese
Buone notizie dalle strutture carcerarie ticinesi. Dopo un anno da tutto esaurito, nell’ultimo mese il tasso di occupazione è sceso. «Non sappiamo quanto durerà», premette il direttore delle strutture carcerarie Stefano Laffranchini, «ma perlomeno possiamo tirare un po’ il fiato dopo un periodo molto intenso». Attualmente, infatti, nel carcere giudiziario della Farera i posti occupati sono 70 su 88, mentre in quello penale della Stampa risultano piene 146 celle su 151. Nella sezione aperta dello Stampino, invece, i detenuti sono 32 su 45 posti. Numeri, questi, che non si vedevano da parecchi mesi. «La situazione di sovraffollamento si è protratta a lungo», dice Laffranchini. E questo, spiega, a causa di serie di fattori: «Le inchieste per droga hanno portato a un numero crescente di incarcerazioni, insieme a una grossa inchiesta per truffa che ha fatto finire in manette 15-20 persone contemporaneamente. A ciò si sono aggiunti poi tutti i problemi che derivano dalla migrazione e che hanno portato a un incremento del numero di detenuti ». Ora, dicevamo, sembra andare meglio, anche grazie alle misure messe in campo. Correttivi che hanno permesso di alleggerire il carico di lavoro degli agenti di custodia. «In primis – ricorda Laffranchini – è stata affidato a una società esterna il controllo degli accessi al Palazzo di Giustizia a Lugano, in modo da poter recuperare più personale da destinare alle carceri. In seconda battuta, si è deciso di esternalizzare anche la ronda esterna al carcere, permettendoci di recuperare tre unità».
In arrivo quattro container
Per guadagnare spazio, inoltre, presto arriveranno in Ticino quattro container che ospiteranno altrettanti detenuti. «Verranno posati alla Stampa e saranno in grado di garantire tutti gli standard di sicurezza e di comfort. A corto termine serviranno come valvola di sfogo in caso di sovraffollamento, ma soprattutto saranno utili in vista della creazione della sezione femminile, per realizzare la quale dovremo liberare un intero piano della Stampa». Idealmente, i lavori dovrebbero iniziare a settembre. «Ma per riuscire a partire dobbiamo anche sperare che i numeri dei detenuti continuino a scendere». Oltre allo spazio, tuttavia, servirà anche più personale. «Al concorso per reclutare nuovi agenti di custodia si sono presentati in cento, dopo una prima scrematura possiamo contare su 65 profili. Confidiamo di poter arrivare alle 15 unità che ci servono».
La situazione in Svizzera
Detto del Ticino, allargando invece lo sguardo al resto della Svizzera la situazione non appare migliore. Stando ai dati dell’Ufficio federale di statistica, il 31 gennaio si contavano 6.881 persone detenute, pari al 7% in più rispetto all’anno precedente. Il tasso di occupazione degli istituti penitenziari era del 94,9% e rappresenta il livello più alto dal 2014. Rispetto al 2023, osserva ancora l’UST, l’aumento del tasso di occupazione è stato maggiore nei due Concordati di lingua tedesca rispetto al Concordato latino.
Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 30 aprile 2024 del Corriere del Ticino