Comunicato stampa
Il Dipartimento delle istituzioni ha presentato oggi il bilancio annuale del Settore esecuzione pene e misure, che comprende tra i vari attori le Strutture carcerarie cantonali (SCC) e l’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (UAR). Anche il 2018 si è confermato un anno di pressione, se consideriamo ad esempio l’occupazione media che ha superato il 91%. Al di là dei numeri e delle cifre, è stata anche l’occasione per il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi, di fare il punto sul carcere della Stampa, sui puntuali progetti sul breve, medio e lungo periodo che lo riguardano.
Norman Gobbi, durante la conferenza stampa svoltasi a Bellinzona, ha dapprima riservato un particolare apprezzamento per il lavoro svolto quotidianamente dal personale delle SCC: “Un personale preparato e motivato – ha detto – garantisce un’elevata qualità del servizio”. Il Direttore del DI ha poi parlato delle misure di urgenza che si intendono implementare alla Stampa: è allo studio la possibilità di realizzare un comparto per la gestione dei detenuti cosiddetti “particolari” (casi psichiatrici non gravi, alta sicurezza e tossicodipendenti) così come l’incremento della videosorveglianza e la regolamentazione del flusso di accesso alle SCC. Ha concluso il suo intervento con un accenno alla ipotizzata edificazione di una nuova struttura carceraria.
Dal canto suo, la Direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti ha meglio contestualizzato l’attività generale del settore, di cui fanno parte anche altri attori tra cui la Divisione stessa e l’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi. Ha pure presentato un dettagliato rendiconto dell’attività svolta dalla DG così come indicato quali sono le prospettive future: il CdS ha dato mandato a una società esterna di effettuare una mappatura delle competenze e dei processi amministrativi del Settore esecuzione pene e misure il cui esito è atteso nel corso del 2019 ed è prevista la valutazione di una nuova organizzazione del Settore, più efficiente ed equilibrata.
Successivamente, ha preso la parola il Presidente dell’Ufficio del giudici dei provvedimenti coercitivi, Maurizio Albisetti Bernasconi: dopo aver spiegato quale sia il ruolo del GPC, ha spiegato qual è lavoro svolto dal suo Ufficio che, tanto per fare una significativa cifra, si occupa di emanare 2’000 decisioni ogni anno (600 provvedimenti coercitivi e 1’400 esecuzioni della sanzione penale). Infine, ha rivolto anche lui uno sguardo al futuro, evidenziando come l’aumento della mole di lavoro sia ormai una costante.
Il Direttore delle Strutture carcerarie cantonali Stefano Laffranchini-Deltorchio, ha invece posto l’accento sull’evoluzione dell’attività delle SCC dal profilo della loro occupazione e della sicurezza. Un’evoluzione che ha delle conseguenze sia in termini numerici (sovraoccupazione) sia dal punto di vista della complessità e dell’eterogeneità dei casi da gestire. Quali obiettivi 2019 ha ricordato anche lui il progetto delle 12 celle da destinare a detenuti pericolosi o con turbe psichiche minori e l’ulteriore miglioramento dell’ambiente di lavoro.
La Responsabile dell’Ufficio dell’assistenza riabilitativa (UAR), Luisella Demartini-Foglia, ha descritto gli ambiti di competenza del medesimo, che negli ultimi anni ha conosciuto, oltre a un aumento dell’attività, una crescita significativa dei compiti attribuiti: ultimi in ordine di tempo quelli riferiti al nuovo diritto sanzionatorio federale e alla violenza domestica. Ha poi dettagliato il bilancio 2018 dell’UAR e quali sono le problematiche e le tendenze che lo caratterizzano.