Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 28 agosto 2018 del Corriere del Ticino
Il direttore delle Istituzioni: «Risposte più concrete per i cittadini» – Tra i dossier la lotta all’estremismo
Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi è il nuovo presidente della piattaforma politica della Rete integrata Svizzera per la sicurezza (RSS). Per un anno Gobbi presiederà il gruppo di lavoro, il cui scopo «è quello di fornire supporto a tutti i livelli istituzionali nell’individuare minacce e pericoli fornendo soluzioni che siano attuabili in maniera coordinata e interconnessa» come precisa una nota del Dipartimento. Non si tratta della prima volta che il direttore delle Istituzioni si trova a ricoprire la carica, già nel 2014 aveva diretto le riunioni della piattaforma. Alla luce della precedente esperienza, Gobbi evidenzia: «Poter discutere in maniera paritetica di temi quali la sicurezza, rappresenta la soluzione migliore in un sistema federale come il nostro, dove le competenze sono ripartite tra due livelli istituzionali. In questo modo è più semplice trovare risposte concrete per i cittadini». Per poi proseguire: «L’attenzione sarà posta sul rispetto del federalismo e quando necessario sarà fondamentale guardare al bene comune di Confederazione e Cantoni, in modo da trovare soluzioni che evitino di creare nuovi costi o nuove strutture. L’obiettivo – prosegue Gobbi – è utilizzare le strutture già esistenti mettendole in rete, nonché condividendo le esperienze fatte». Tra i dossier attualmente sul tavolo figurano la collaborazione per contrastare i cyber-rischi e la lotta contro la radicalizzazione e l’estremismo violento. Come osserva il consigliere di Stato: «La radicalizzazione è un tema sempre più presente e con il quale ci confrontiamo regolarmente. Proprio durante l’incontro abbiamo discusso del piano d’azione nazionale già in essere, che prevede di verificare come le misure vengono implementate, rispettivamente confrontarci anche con l’estero». Le preoccupazioni sono diverse anche all’interno della nazione, come spiega Gobbi: «In Romandia per esempio c’è una maggiore preoccupazione per la radicalizzazione nell’ambito dell’esecuzione delle pene, perché in Francia è un problema reale e di riflesso lo diventa anche nella regione confinante. Una problematica che però non viene riscontrata né in Ticino né nella Svizzera tedesca, dove la condivisione degli spazi nelle carceri non crea problemi». Insomma, una presidenza ticinese che porterà oltre Gottardo «l’esperienza proveniente dal fronte della Svizzera italiana» conclude Gobbi. Tra i membri della piattaforma politica figurano la responsabile del Dipartimento federale di giustizia e polizia Simonetta Sommaruga, il capo del Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport Guy Parmelin e il presidente della Conferenza dei direttori cantonali di giustizia e polizia Pierre Maudet.