Mi complimento con voi e vi ringrazio a nome del Consiglio di Stato per l’importante lavoro svolto dal Gruppo operativo e dalla Commissione di studio che ha portato oggi alla presentazione del progetto.
Un progetto aggregativo complesso, ambizioso, ma estremamente importante per l’assetto istituzionale del Cantone. Per questo motivo Il Governo ribadisce la propria disponibilità a sostenerlo in modo importante perché mira a rendere il Bellinzonese una regione più forte sul piano socio-economico, in grado di affrontare le sfide del futuro in modo propositivo e di ridurre sostanzialmente la dipendenza dai contributi perequativi.
È stata inoltre molto apprezzata la volontà dei Municipi di mettersi al voto insieme: per la prima volta nella storia ticinese infatti 17 Comuni hanno sottoscritto un’unica istanza di aggregazione. Ognuno con le proprie peculiarità, ma con gli stessi obiettivi per realizzare una regione più dinamica sul piano economico, sociale e culturale.
Il prossimo passo ora spetta al Consiglio di Stato che si impegnerà ad approvare il progetto il più presto possibile in modo da confermare la data del 18 ottobre per la votazione consultiva.
La tempistica inizialmente ipotizzata conduceva alla costituzione del nuovo Comune in concomitanza con le elezioni generali di aprile 2016. La consistenza del progetto ha ovviamente portato ad una dilatazione dei tempi che, secondo l’attuale legge, potrebbe vedere prorogata la legislatura solo in caso di un voto consultivo favorevole di tutti i Comuni. Così, se anche solo un Comune dovesse esprimersi contro l’aggregazione, un’ipotesi non del tutto impossibile, le elezioni dovrebbero tenersi per tutti nella primavera 2016, senza possibilità di posticipo. E dopo neanche un anno nuove elezioni comunali per la costituzione del nuovo Comune aggregato.
È evidente che uno scenario come questo è un impegno troppo gravoso e fuori dell’ordinario, soprattutto se consideriamo che coinvolge un intero agglomerato! Per questo motivo, il Cantone ha recentemente sottoposto al Gran Consiglio una proposta di
modifica della legge sulle aggregazioni e separazioni dei Comuni volta a salvaguardare lo svolgimento di un progetto cosi importante: se il Gran Consiglio la accoglierà (la Commissione speciale che se ne è occupata si è già espressa positivamente), una proroga potrà essere concessa, anche in assenza di un voto unanime, per lo meno a quei Comuni che si saranno espressi favorevolmente.
Come Consiglio di Stato e Dipartimento delle istituzioni crediamo che il progetto di aggregazione sia un passo concreto per il raggiungimento di un nuovo e competitivo Cantone in grado di difendere gli interessi e le priorità della sua popolazione e del suo territorio. L’obiettivo è che ogni regione sia in condizione di valorizzare appieno il proprio potenziale profilandosi quale motore dello sviluppo economico e sociale locale.
Una aggregazione come quella bellinzonese è il passo giusto per ridare al nostro Cantone un nuovo assetto per favorire una crescita competitiva. Negli anni il divario tra Sopra e Sottoceneri è aumentato favorendo una concentrazione di attività economiche e di popolazione verso il Luganese. Questa evoluzione provoca grandi squilibri. È quindi necessario che ogni regione possa valorizzare le proprie specificità.
Il sostegno indicato alla Commissione di studio da parte del Governo è il riconoscimento di un progetto unico per dimensione e contenuto a livello cantonale: la creazione di una governance territoriale unica per un’intera agglomerazione urbana. Un sostegno che, con la costituzione della nuova città, avrà sul medio termine effetti positivi su tutto il Cantone, Comuni paganti compresi, poiché l’obiettivo già citato di ridurre la dipendenza dalla perequazione avrà ricadute dirette sui flussi intercomunali. Un sostegno che farà da base per gli altri progetti aggregativi di agglomerato urbano e per gli ulteriori progetti che coinvolgono le aree extra-agglomerato.
L’aggregazione comunale, passo compiuto già da molti Comuni, è un passo fondamentale per consentire la revisione di compiti e dei flussi finanziari tra Cantone e Comuni; la riuscita di questa riforma dipende primariamente da un assetto istituzionale più snello, contraddistinto da un numero più limitato di Comuni.
Le esperienze fatte sino ad oggi hanno permesso di constatare una sostanziale soddisfazione per le scelte fatte e un apprezzamento per i cambiamenti qualitativi vissuti dai cittadini dei nuovi Comuni aggregati. Alcuni problemi sono nati, è giusto riconoscerlo, laddove non si è proceduto con una certa analisi e una condotta stretta del processo di costituzione del nuovo ente locale.
L’impegno futuro collettivo di Comuni e Cantone deve rimanere quello di offrire ai propri cittadini servizi di qualità, forniti dal giusto livello istituzionale, per permettere una ottimizzazione delle risorse impiegate nella loro erogazione. Oggi il Ticino è confrontato con diverse sfide: vi saranno delle trasformazioni radicali che modificheranno la conformazione del Cantone sia a livello economico che territoriale; cambiamenti che, se il Ticino riuscirà a valorizzare le sue potenzialità, potranno costituire delle opportunità di crescita.
La visione “Città-Ticino” implica un ripensamento del ruolo dei Comuni per sviluppare una visione d’insieme di tutto il Cantone.
Auspico quindi che il progetto del Bellinzonese possa essere una storia di successo, e sia di esempio e di stimolo per quei Comuni che non hanno ancora deciso di intraprendere questa strada. Il Bellinzonese è il terreno chiave per iniziare a definire il Ticino di domani, e questa sfida dobbiamo affrontarla apertamente e con la fiducia di coloro che stanno creando le basi per un Ticino più coeso al suo interno e meglio capace di rispondere alle domande del futuro.
Vi ringrazio dell’attenzione.
Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione della presentazione del Progetto di aggregazione del Bellinzonese