La concomitanza tra bicentenario delle Milizie bleniesi e Strada in festa ha attirato in città 40 mila persone Attimi emozionanti in piazza Collegiata in occasione della prima sfilata congiunta dei tre corpi storici.
Domenica decisamente fuori dall’ordinario ed entusiasmante ieri a Bellinzona invasa da una folla probabilmente mai vista. La felice concomitanza tra i suggestivi festeggiamenti per il bicentenario delle tre Milizie bleniesi e la quarta edizione di Strada in festa (rinviata il 1. settembre) ha offerto attrazioni in grado di calamitare diversi interessi determinando il successo della giornata che ha portato nella capitale all’incirca 40 mila persone (e probabilmente la stima è per difetto). I due pubblici, dall’ora di pranzo via, si sono ritrovati riuniti nella scoperta delle molte animazioni allestite tra piazza Collegiata a Bellinzona e piazza Grande a Giubiasco. A rendere ancor più particolare la domenica bellinzonese è stata la cerimonia di apertura del mercato più lungo del Ticino svoltasi al confine tra i due Comuni. Per la prima volta dalla sua creazione la manifestazione è stata tenuta a battesimo dai due sindaci. Mario Branda e Andrea Bersani si sono presentati fianco a fianco al confine della Guasta per la felicità di Renato Fullin, il presidente del comitato organizzatore della manifestazione ideata dalle due Società commercianti per unire Città e Borgo nel 2009, anticipando l’aria aggregativa che si respira nel Bellinzonese da qualche mese.
La colorata commemorazione del bicentenario delle Milizie bleniesi ha emozionato i bellinzonesi, e non, accorsi nel centro storico della capitale per veder sfilare – per la prima volta nella loro lunga storia – i Corpi napoleonici di Aquila, Leontica e Ponto Valentino tutti assieme. Un’emozione ancor più forte la si è avvertita in chiesa, dove fino a ieri non si era mai sentito il rullare all’unisono di ben 24 tamburi (8 della Milizia di Aquila, 5 di Leontica e 11 della formazione di Ponto Valentino). Le tre Milizie, agli ordini dei rispettivi comandanti Daniele De Giorgi, Damiano Gianella e Edo Nolli, hanno raggiunto piazza Collegiata alle 10, in provenienza da tre viali diversi della capitale. Assieme sono poi entrate in chiesa dove l’arciprete don Pierangelo Regazzi, durante la messa condecorata dalla corale Voce del Brenno, ha voluto ricordare il grande valore di riconoscenza che le Milizie esprimono al sacrificio della vita di altri soldati. L’origine di queste formazioni militari – uniche in Ticino – risale infatti alle campagne di Napoleone in Russia. Una mescolanza tra mito e leggenda, racconta che durante la sanguinosa battaglia lungo il fiume Beresina, nel 1812, i militi bleniesi (presenti nei contingenti svizzeri), fecero voto alla Madonna o al Patrono del loro villaggio che se fossero tornati vivi a casa avrebbero accompagnato in uniforme ogni anno le processioni religiose. E così è stato. Don Pierangelo Regazzi ha quindi sottolineato il forte attaccamento della Milizia di Aquila alla Madonna del Rosario, di quella di Ponto Valentino alla Madonna del Carmelo e di quella di Leontica a San Giovanni Battista.
In seguito, organizzata dal Circolo ufficiali di Bellinzona, ha avuto luogo la commemorazione al Monumento dei caduti delle guerre mondiali in via Dogana, dove le Milizie hanno posato una corona a ricordo anche dei ticinesi caduti durante le campagne napaleoniche. Denys Gianora, comandante leontichese e membro del Comitato organizzatore, ha letto un saluto rivolto direttamente dalla consigliera federale Doris Leuthard alle Milizie. Tre corpi il cui valore è stato ufficialmente riconosciuto da Berna con l’iscrizione nella lista delle 167 tradizioni viventi della Svizzera.
La giornata di ieri è stata preceduta, sabato all’Auditorium di BancaStato, da una serie di conferenze storiche organizzate in stretta collaborazione con il Circolo ufficiali. In questa sede, il consigliere di Stato Norman Gobbi, direttore del Dipartimento delle Istituzioni, ha ricordato che «quello delle Milizie è un evento che si tramanda da generazione in generazione, rinnovando nel tempo l’identità delle comunità locali». Le conferenze, moderate dal colonnello Franco Valli, sono state tenute dagli autori del libro «Milizie storiche della Valle di Blenio tra storia e memoria» Davide Adamoli e Davide Robbiani, dal presidente del Circolo ufficiali Stefano Giedemann e dai professori Jürg Stüssi-Lautenburg e Marco Marcacci. M.Z-RED
LE FOTO SU
www.cdt.ch/k70041