In Ticino nuova stretta da mercoledì: anche per locali notturni ed erotici, casinò, bowling, tombole. Prorogate tutte le altre misure
Il Governo ticinese ha deciso di inasprire le misure per combattere la diffusione del coronavirus. A partire da mercoledì 9 dicembre tutti i bar dovranno chiudere alle 19.00, tutti i ristoranti (take away compresi) alle 22.00. Sempre alle 22.00 dovranno chiudere anche le case da gioco e gli altri locali notturni (bowling, locali erotici, tombole…). L’obiettivo è quello di ridurre i contatti nel periodo prenatalizio.
Il presidente del Governo, Norman Gobbi, ha poi confermato che le attuali misure (limite assembramento a 5 persone, divieto di attività sportive di gruppo con più di 5 partecipanti, limite di 30 persone per celebrazioni religiose, eventi culturali e sport professionistico) rimarranno in vigore.
La situazione in Ticino resta preoccupante
“La situazione pandemica in Ticino è e resta preoccupante: i contagi non diminuiscono e il numero di ospedalizzati rimane elevato.” ha sottolineato Norman Gobbi durante la conferenza stampa a Bellinzona.
Appello ai commercianti: “Troppa gente, troppe infrazioni alle regole”
“Durante il weekend abbiamo svolto diversi controlli anche nelle attività commerciali, molto sollecitate in questo periodo. La Confederazione ha ulteriormente limitato l’accesso ai negozi, ma purtroppo già questo fine settimana abbiamo riscontrato infrazioni per le superfici commerciali. Per questo faccio appello nuovamente ai commercianti affinché si impegnino in questo senso, così come fanno altri ambiti, ad esempio la ristorazione”.
Aumentano i controlli della polizia
Gobbi ha pure sottolineato che verranno aumentati i controlli: “È stato dato mandato alla polizia di verificare attentamente i piani di protezione in tutti gli ambiti economici”.
“Un Natale diverso”, vademecum per le feste
Nell’ambito della campagna di prevenzione e in vista delle vacanze di Natale, il Consiglio di Stato ha inoltre deciso di diffondere alcune indicazioni sui comportamenti corretti da tenere. Li ha illustrati il direttore del DSS Raffaele De Rosa. In particolare il “Governo invita le cittadine e i cittadini a pianificare con attenzione le proprie attività sociali nelle prossime settimane. La priorità sarà di ridurre il numero di contatti personali, e la loro frequenza, a una cerchia stretta di amici e famigliari. Sarà importante riflettere sulle modalità di incontro e se possibile trovare metodi alternativi per festeggiare a distanza: una passeggiata anziché incontri al chiuso, un brindisi all’aperto o un aperitivo natalizio virtuale. Questo permetterà di non esporre i nostri familiari, gli anziani e le persone vulnerabili, a un possibile contagio e di trascorrere in serenità il periodo natalizio. Anche per gli acquisti natalizi, l’indicazione delle autorità è di programmare con cura i propri spostamenti e di evitare i momenti di maggiore affollamento”.
Merlani: “RT di nuovo sopra 1 e contagi in crescita. Testatevi ai primi sintomi”
Il medico cantonale ticinese Giorgio Merlani dopo aver tracciato il quadro epidemiologico con le cifre relative a contagi, decessi e ospedalizzazioni, ha nuovamente invitato i cittadini a testarsi senza esitazioni, anche in presenza di sintomi blandi. “Non voglio più sentire frasi come ‘ho fatto la febbre solo un giorno, vediamo come va’, è davvero fondamentale fare l’esame a qualsiasi sintomo, anche singolo, riconducibile al coronavirus.” Merlani ha pure spiegato che l’ultimo indice di trasmissione RT calcolato ha di nuovo superato il valore di 1, “quindi siamo di nuovo in una situazione di crescita dei contagi”.
Bar chiusi alle 19, ristoranti alle 22
Norman Gobbi, presidente del Consiglio di Stato, ha spiegato che ora “vie di mezzo non ce ne sono più”. Se il governo dovesse imporre nuove misure sarebbe la chiusura generalizzata. “Questo è l’antidoto alla chiusura totale”.
Il medico cantonale, invece, ha spiegato come i numeri attualmente mostrano una stabilizzazione, se non già una risalita. L’indice di trasmissione Rt, infatti, è risalito sopra l’1.
LE MISURE NEL DETTAGLIO
Bar
Da mercoledì 9 dicembre, le strutture che non offrono servizio di cucina (inclusi i caffè, i tea-room e i pub ai sensi dell’art. 7 punto 2 RLear), sono tenuti a chiudere alle 19.00. La regola si applica anche a quelli annessi alle panetterie-pasticcerie, alle stazioni di servizio e ferroviarie, alle case e sale da gioco, ai locali erotici, ai campeggi e sulle piste nei comprensori sciistici.
Ristoranti
I ristoranti, cioè le strutture che servono pasti cucinati in proprio da personale dedicato (inclusi gli snack-bar, le osterie, i grotti, i canvetti, le trattorie, le birrerie ai sensi dell’art. 7 punto 1 RLear), possono invece rimanere aperti fino alle 22. Dalle 19 possono servire bevande esclusivamente in accompagnamento ai pasti.
Alle 22 chiudono anche:
take away, kebab, drive in e tutte le strutture che servono cibo d’asporto. Casinò, case da gioco (incluse sale da bowling, bigliardo, tombola e da gioco in generale) i locali erotici e altri locali notturni. Tra le 22 e le 6 è vietato pure l’esercizio della prostituzione a domicilio e nelle camere d’hotel.
LA DIRETTA
17:17 – Negli ultimi mesi ci sono stati oltre 200 decessi, significa che il virus è più aggressivo?
“Abbiamo avuto 350 decessi durante la prima ondata, circa 250 attualmente. L’impressione dai dati è che il tasso di mortalità sia un po’ più basso, per due aspetti: si testa molto di più, soprattutto nelle case anziani. A livello ospedaliero, non esiste una terapia specifica, ma c’è più esperienza con i farmaci che si possono usare. Quindi l‘impressione è che la mortalità sia un po’ scesa”.
17:17 – Chiudendo i bar alle 19 non c’è il rischio di trasferire le feste nelle case private?
“Sappiamo che esiste un fenomeno di sostituzione, ma la riflessione è che non il 100% di chi avrebbe fatto festa si troverà comunque a fare festa. Rispettivamente all’interno delle case, dove è impossibile controllare in maniera incisiva, i numeri dovrebbero essere un po’ più contenuti. Quindi ci sono dei pro e dei contro, questa è una delle preoccupazioni, ma ci aspettiamo più benefici che non rischi”.
17:14 – Non valeva la pena seguire i Cantoni romandi che hanno scelto la linea dura un mese fa?
“Questo paragone viene sempre fatto, proprio perché la discesa dei Cantoni romandi è stata importante come lo fu quella del Ticino nella prima ondata”, ha risposto Norman Gobbi. Ma i numeri dei Cantoni romandi, un mese fa erano molto diversi, ha aggiunto. “Siamo in una decrescita troppo lenta, ma prima non c‘è stato un aumento esponenziale come quello che c’è stato in Romandia”.
“Il contact tracing ha una relativa stabilità, ma qualche episodio che avrei preferito non vedere, di festicciole e quant’altro, esistono e ci sono. Temo che nei prossimi giorni ci saranno di più. Ho l’impressione che ci sia una tendenza a sottoporsi meno al test. Soprattutto tra giovani che osservano meno le regole e questo porta a un rischio maggiore”.
“Da un lato non scende come vorremmo. Invece di continuare a scendere abbiamo un’inversione di tendenza e di crescita. Sono preoccupato, avrei preferito essere qui oggi per dire che forse avremmo potuto fare delle aperture per Natale. Questo non è possibile, i dati sono questi. Il Canton Ticino è ancora sotto monitoraggio, non possiamo permetterci adesso di abbassare la guardia”.
17:10 – Le domande
“È la prima volta in cui la Svizzera si trova in una situazione in cui non si scende ma si stabilizza il numero dei contagi”, ha detto riprendendo la parola Norman Gobbi. “Queste misure sono l’antidoto alla chiusura totale. Perché di vie di mezzo non ce ne sono più”.
17:05 – Fate i test
“Non voglio più sentire ho fatto la febbre solo oggi, vediamo domani come va. Io ho avuto febbre per meno di 24 ore quando sono stato positivo, se non avessi fatto il test avrei anche potuto infettare il Consiglio di Stato”, ha spiegato Merlani. “La febbre è un sintomo per fare un test, la tosse, il raffreddore, il mal di testa. Vi sono tutta una serie di sintomi che portano a sottoporsi al test, il più rapidamente possibile”.
“Non si esclude che se la situazione non dovesse andare meglio, si dovrebbero mettere in atto misure più restrittive”. Merlani si è poi concentrato sui piani di protezione: “Ci sono dei segnali che non sono stati seguiti come dovrebbero. O si seguono alla lettera i piani di protezione o sarà necessario reagire con misure più incisive”.
17:00 – Parla il medico cantonale
Giorgio Merlani ha spiegato come i numeri di oggi siano probabilmente “falsamente bassi”, perché il lunedì sono comunque sempre bassi, inoltre la neve può aver diminuito il numero di test fatti. Sul lungo termine “l’impressione è che siamo di nuovo in crescita”, ha spiegato Merlani. “Sappiamo che la crescita quando parte rischia di essere esponenziale. L’Rt ha di nuovo superato l’1, quindi siamo di nuovo in fase di crescita. È necessario mettere in atto delle misure, sperando che siano sufficienti”.
16:58 – “Scegliamo chi vedere”
Il periodo natalizio, ha spiegato De Rosa, ha ricordato come il Natale sia un momento di intensi scambi sociali. Abitudine che sono da cambiare. “Scegliamo chi vedere”, ha detto. Per questo ha invitato anche a scegliere metodi alternativi di incontro, virtuale o all’aperto.
16:57 – Impossibile contenere un’eventuale nuova ondata
“Non dobbiamo dimenticare che con questi numeri così elevati non vi sono i margini per assorbire un’eventuale nuova ondata”, ha aggiunto De Rosa. “Siamo consapevoli che la pandemia ha cambiato le nostre vite e che tutti sentiamo la stanchezza e magari anche la rabbia per questa situazione. Ma è importante tenere duro per non compromettere ciò che è stato fatto fino a ora”.
16:54 – Parla De Rosa
Il direttore del Dss, Raffaele De Rosa ha sottolineato come “ancora una volta siamo di fronte a una situazione difficile, a una situazione nuova”. Ora assistiamo a una stabilizzazione dei nuovi contagi. “Questa stabilizzazione porta con sé diversi aspetti problematici. Gli ospedalizzati oggi sono 352, esattamente come una settimana fa. Una pressione costante sul sistema sanitario che si aggiunge a ciò che gli ospedali si trovano già sempre a curare nel periodo invernale”.
16:53 – Il tampone non è invasivo
Norman Gobbi ha spiegato di aver fatto un tampone settimana scorsa dopo aver avuto dei contatti. “Il tampone non è invasivo. Se avete dei sintomi fatevi fare il tampone. È lo strumento migliore”.
16:51 – Un Natale diverso
“Un Natale diverso non significa peggiore”, ha detto Gobbi. Ma per questo è necessario trovare un senso di comunità. “Abbiamo già chiesto agli enti comunali e alle associazioni di riattivare servizi come quelli della consegna a casa degli acquisti. E il Consiglio di Stato invita tutti a seguire le regole per proteggere le fasce più deboli della popolazione”.
16:45 – Appello agli attori economici
Il Consiglio di Stato si rivolge agli attori economici. ”Durante questo weekend abbiamo svolto numerosi controlli nelle attività commerciali. Purtroppo già questo weekend abbiamo dovuto constatare una disattenzione sul numero di accessi per le attività commerciali. Per questo il Consiglio di Stato chiede il rispetto stretto di queste norme. Se chiediamo uno sforzo alla ristorazione, nell’ambito del commercio deve essere fatta la stessa cosa”. Alla Polizia cantonale e alle polizie comunali sarà dato mandato di controllare l’accesso ai centri commerciali, così come il rispetto dei piani di protezione.
16:41 – Orari di chiusura anticipato
“A partire da mercoledì, i bar e i servizi di bar dovranno chiudere alle 19. Per ridurre occasioni di incontro non strutturato”, ha spiegato Gobbi. “Le strutture della ristorazione dovranno chiudere alle 22 anziché alle 23 come finora”. Misura che vale anche per l’asporto, la consegna a domicilio, così come tutte le strutture ricreative: casinò, boowling, biliardi, locali erotici.
16:38 – Ciò richiede un intervento
“Vogliamo agire in maniera mirata e ponderata”, ha aggiunto Gobbi. “Sappiamo come dobbiamo comportarci, in questo senso: si confermano le misure già oggi in vigore, che sono già più restrittive di quelle federali”. A questo si sommano orari di chiusura anticipati per i bar, alle 19, e per i ristoranti, alle 22.
16:37 – Situazione di stallo
“I numeri non stanno più calando, ci troviamo in una situazione di stallo e per noi non è soddisfacente”, ha spiegato Norman Gobbi.
16:34 – Parla Norman Gobbi
“Il Consiglio di Stato ticinese si è riunito venerdì, mentre sabato ha parlato con Simonetta Sommaruga e Alain Berset”, spiega Gobbi. “È stata richiamata la responsabilità dei Cantoni nel gestire l’emergenza. Oggi alcuni Cantoni hanno reagito, altri hanno risposto picche”.
Gobbi: “Situazione preoccupante”. Merlani: “Fate il tampone”
Il presidente del Governo: “La situazione di stallo è pericolosa. Testarvi è importantissimo”. De Rosa: “Scegliamo chi vedere”
La cronaca della conferenza:
“Situazione preoccupante”
Gobbi: “La situazione in Ticino è preoccupante. Ci troviamo in una fase di stallo in cui ricoveri e contagi non diminuiscono. Significa che la pressione sul sistema sanitario rimane. Il Governo si è riunito venerdì e sabato ha incontrato Berset e Simonetta Sommaruga. È stata richiamata la responsabilità dei Cantoni. Alcuni Cantoni hanno reagito e altri hanno risposto picche. La percezione è quindi differente. Sabato, è stato riconosciuto al Ticino il ruolo di Cantone più esperto nella gestione della pandemia”.
Ecco le nuove misure
Gobbi: “La situazione di stallo è pericolosa perché se dovesse ripartire la curva si ripartirà dall’alto. Se dovesse impattarsi a livello di ricoveri rischia di vanificare l’obiettivo di non mandare in default il sistema ospedaliero. Sabato abbiamo ribadito la volontà di agire in maniera graduale e ponderata. Il Ticino ha già vissuto dei momenti difficili, ma in questa fase dobbiamo ricordarci come dobbiamo comportarci. Ecco il motivo delle nuove misure. Ribadiamo la conferma della misure in vigore attualmente fino al 23 dicembre. Inoltre, avverrà un maggiorato e più severo controllo dei piani di protezione. Sarà mandato alla polizia Cantonale e comunale di far rispettare i piani di protezione nei ristoranti ed esercizi pubblici. In aggiunta, abbiamo chiesto di poter attuare nuove misure. Da mercoledì 9 dicembre, i bar e i servizi dovranno chiudere alle 19:00. I ristoranti dovranno chiudere alle 22:00 anziché alle 23:00. Questo orario varrà anche per tutte le strutture ricreative, compresi i locali erotici”.
Le regole per i negozi
Gobbi: “Il Governo ricorda che per il settore del commercio mercoledì entreranno in vigore anche le nuove disposizioni decise dal Consiglio federale, in particolare per quanto concerne il numero massimo di clienti. In questo ambito, il Consiglio di Stato ribadisce l’obbligo di rispettare le prescrizioni relative ai piani di protezione, segnatamente i limiti di capienza, l’uso della mascherina e l’offerta alla clientela di disinfettante per le mani”.
“Fate il tampone”
Gobbi: “Fate il tampone è fondamentale. Per la vostra sicurezza e per quella di chi vi sta vicini. Ve lo dico con il cuore: se avete dei sintomi, fatevi fare il tampone!”.
“Scegliamo chi vedere”
De Rosa: “L’analisi dei numeri dei prossimi giorni sarà molto importante. La stabilizzazione dei dati è problematico. Penso al numero di ospedalizzati con una pressione costante sul sistema sanitario. Questa fase di stress sul sistema ospedaliero sarà lunga e dobbiamo impegnarci tutti per aiutare e sostenere infermieri e medici. Non dobbiamo dimenticare che con numeri così elevati non ci sono margini per assorbire un’eventuale nuova ondata. Il Governo ha richiesto il supporto dell’Esercito a sostegno della rete ospedaliera. Siamo consapevoli che la pandemia ha cambiato le nostre vite, ma è importante tenere duro ora per non compromettere tutto. Sappiamo come comportarci. In questi giorni prima di Natale è fondamentale il comportamento di tutti. Queste, di solito, sono settimane molto frenetiche. Scegliamo chi vedere, limitiamo i contatti a una ristretta cerchia di persone. Immaginiamo nuove forme di incontro per non esporre i nuovi familiari a un rischio di contagio”.
“Siamo di nuovo in crescita”
Merlani: “I numeri del lunedì, di solito, sono i più bassi della settimana. L’impressione è che siamo di nuovo in crescita. È necessario mettere in atto delle contromisure rapidamente per avere un impatto determinante sul numero dei nuovi contagi. Se così non sarà, non possiamo escludere ulteriori misure più restrittive. Come ha ribadito il presidente, è fondamentale sottoporsi al test. È davvero importante, non sappiamo più come ripeterlo”.