LaRegione Ticino, 04.04.2015 (SLI/A.MA.)
Dall’altro ieri i cittadini stranieri che chiedono il rilascio oppure il rinnovo di un permesso di dimora (B) o di un permesso per frontalieri (G) devono allegare alla domanda “il certificato penale generale del casellario giudiziale” del Paese d’origine. Certificato rilasciato “da non più di tre mesi”. È quanto la direzione del Dipartimento istituzioni ha stabilito e comunicato all’Ufficio della migrazione e tramite questo ai Servizi regionali degli stranieri.
Da giovedì 2 aprile l’autocertificazione, con cui in pratica il richiedente affermava di non avere pendenze giudiziarie, non basta più. Ora è tenuto a produrre l’estratto del casellario, rilasciato dal proprio Paese d’origine. «Anche i recenti fatti di cronaca giudiziaria, alludo all’arresto dei presunti autori della rapina di Novazzano, alcuni dei quali titolari di un permesso B, dimostrano – sostiene il capo del Dipartimento Norman Gobbi – che l’autocertificazione, prevista peraltro solo in altri tredici cantoni, non è più sufficiente». Le istanze sprovviste del certificato penale del casellario giudiziale vengono comunque registrate e inserite nella banca dati cantonale: la decisione di rilascio o rinnovo è sospesa in attesa del documento. Il provvedimento non viola l’Accordo sulla libera circolazione? «È una questione aperta: vedremo l’esito di eventuali ricorsi – dice Gobbi –. Io ho comunque la responsabilità politica della sicurezza e dell’ordine pubblico di questo cantone. La misura è a tutela del nostro territorio. E del richiedente onesto, che non ha nulla da nascondere».