Dal Corriere del Ticino | Via libera del Governo all’indagine conoscitiva per rivedere il calcolo dell’imposta.
Massa a vuoto e CO2: sono questi gli ingredienti della nuova formula elaborata dal Gruppo di lavoro incaricato di rivedere il calcolo dell’imposta di circolazione. Il nuovo criterio (svelato dal Corriere del Ticino il 17 marzo) ora è oggetto di un’indagine conoscitiva che coinvolge tutte le associazioni attive nel settore e che si concluderà il 15 maggio prossimo. «Il nostro obiettivo è trovare una soluzione il più possibile condivisa», ha detto il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi , che ha inoltre aggiunto come l’intento è di coinvolgere più partiti e associazioni possibili, dal WWF al TCS. L’attuale sistema di calcolo dell’imposta di circolazione è stato al centro di aspre polemiche sia da parte di numerosi automobilisti, che nel 2017 si sono visti lievitare la fattura, sia da parte del mondo politico: basti pensare il recente lancio dell’iniziativa popolare del PPD «Per un’imposta di circolazione equa: gli automobilisti non sono bancomat».
Ma la decisione delle Istituzioni di rivedere il sistema risale alla scorsa primavera: «La neutralità finanziaria è sempre più difficile da mantenere. Inoltre si tratta di cambiare una formula di base che risale a quasi 40 anni fa e che è quindi obsoleta». Sono state poi considerate anche le difficoltà di comunicazione e amministrative legate al sistema degli ecoincentivi, «che nessuno ha mai veramente capito», ha spiegato Gobbi. La nuova formula scaturita dal Gruppo di lavoro promosso dalle Istituzioni e coordinato dal capo della Sezione della circolazione Cristiano Canova è stata approvata dal Governo e considera come criterio principale le emissioni di CO2, al quale verrà sommato quello della massa a vuoto, per dare vita alla formula (a x massa) + (b x emissioni). I coefficienti a e b potrebbero essere poi definiti dal Gran Consiglio, limitando il margine di manovra del Governo. «Il gruppo di lavoro ha deciso di considerare la massa a vuoto perché influenza l’usura della strada», ha spiegato Canova.
Confusione sulle cifre
Il grado di importanza di questi fattori sarà stabilito dopo l’indagine conoscitiva: «Può anche essere che la massa non venga più considerata, valuteremo più varianti» ha precisato Canova. Inoltre, la base di calcolo sarà unica per tutte le automobili e la modifica della formula non dovrà comportare un cambiamento del gettito a parità di parco veicoli, questo per rispettare il principio di neutralità. «A tale scopo è quindi necessario definire il temine di paragone e ciò che chiederemo nell’indagine conoscitiva è quale base di partenza adottare», ha detto Gobbi, che ha poi aggiunto: «Siccome di recente c’è stata un po’ di confusione sulle cifre, mi preme chiarire che il gettito totale dell’imposta di circolazione delle automobili è di 102 milioni di franchi. Se consideriamo che per la manutenzione delle strade si spendono ogni anno 90 milioni e che è esclusa l’attività di controllo della polizia, si può comprendere come il margine non sia ampio».