Dal Corriere del Ticino del 23 marzo 2016 di Viola Martinelli
L’emergenza profughi e la lotta al terrorismo tra le sfide che occuperanno quest’anno la Polizia cantonale Il bilancio 2015 fotografa un calo dei reati – Fa eccezione il Mendrisiotto dove i furti con scasso sono stabili
«Quella che stiamo vivendo è una guerra asimmetrica e gli attacchi avvenuti questa mattina a Bruxelles lo dimostrano. Dobbiamo quindi restare vigili di fronte ad una minaccia vigliacca, che colpisce alle spalle e si presenta sotto mentite spoglie». Commenta così il presidente del Governo Norman Gobbi , gli attacchi terroristici che hanno colpito la capitale belga e che, nel corso dell’annuale conferenza stampa sul bilancio dell’operato della Polizia cantonale, non hanno mancato di catalizzare l’attenzione dei presenti. «Per il momento non c’è nessuna minaccia concreta per il nostro Paese», ha da parte sua rassicurato il comandante Matteo Cocchi , sottolineando tuttavia come «anche alle nostre latitudini restiamo vigili e pronti ad intervenire in caso di necessità. Le sfide che ci attendono sono infatti sempre più globali e, in questo senso, per poter agire in maniera celere la collaborazione e il dialogo tra le parti rappresentano degli elementi indispensabili». E tra le sfide globali che attendono al varco le forze dell’ordine vi è in primis l’emergenza migranti, un allarme questo divenuto ancora più imminente in seguito alla chiusura della rotta balcanica che ha dirottato il flusso di rifugiati verso le coste italiane. «Il controllo sistematico alle frontiere rimane una priorità» ha dichiarato Gobbi, «a tal proposito ho scritto più volte a Berna per evitare che il Ticino venga lasciato solo a gestire il massiccio afflusso di migranti che potrebbe presentarsi alla Porta sud della Confederazione, il nostro cantone». Il ricordo di quanto accaduto nello scorso mese di giugno – quando a Chiasso si sono presentati quasi 1.800 richiedenti d’asilo – è infatti ben presente alle autorità che, vista la difficile situazione sul piano internazionale e la tendenza che si è andata delinarsi in questi primi mesi dell’anno, temono un nuovo boom di arrivi. «La sicurezza è un bene primario del cittadino – ha aggiunto Gobbi – e l’emergenza migratoria dev’essere affrontata senza tabù politici o ideologici, considerando ogni possibile scenario». E giugno sarà un mese caldo anche perché si terrà «l’operazione dell’anno», come definita da Cocchi. Nome in codice: Gottardo 16, ovvero l’apertura della trasversale alpina e le manifestazioni previste sul territorio. Eventi questi che solleciteranno su più fronti le polizie.
«Ma non ci fermeremo»
Se guardando al futuro il lavoro certo non manca, lanciando uno sguardo all’attività svolta sull’arco del 2015 la fotografia è chiara: il numero di reati commessi sul nostro territorio è in netta diminuzione. A cominciare dai furti con scasso, che si attestano a quota 1.811 pari ad una flessione del 25% rispetto al 2014. Unica eccezione è però il Mendrisiotto dove «il tasso di infrazioni è rimasto stabile negli ultimi anni», ha evidenziato Paolo Bernasconi , responsabile statistica.
In calo anche i reati contro il patrimonio (–14,7%), il Codice penale (–11,6%), la Legge sugli stranieri (–8,5%) nonché la Legge sugli stupefacenti (–5,6%). Unica nota fuori dal coro i reati contro la persona, aumentati del 4,6%. Insomma, dati alla mano le forze dell’ordine non possono che dirsi soddisfatte del lavoro svolto e, come puntualizza Cocchi, «queste cifre rappresentano un risultato importante poiché contribuiscono a far sentire il cittadino più sicuro nella sua sfera privata». Soddisfazione condita da un pizzico d’orgoglio è infine stata espressa anche dal direttore delle Istituzioni: «La riduzione delle infrazioni è figlia delle misure messe in atto dal dipartimento, che hanno portato i loro frutti. Questo però non significa che abbasseremo la guardia, anzi: l’impegno politico per garantire maggior sicurezza ai cittadini continuerà anche in futuro».