Discorso pronunciato dal Consigliere di Stato Norman Gobbi in occasione dell’Assemblea dei delegati della Federazione sportiva svizzera di tiro |
Signora presidente Dora Andres,
Signore e signori delegati,
Gentili signore,
Egregi signori,
Vi saluto a nome del Consiglio di Stato e vi ringrazio per il cortese invito a partecipare alla vostra assemblea dei delegati.
È con piacere che vi do il benvenuto in Ticino, sulle sponde del lago di Lugano: spero che cogliate l’occasione, nei momenti liberi dai lavori assembleari, per visitare la nostra splendida regione.
Il nostro Cantone ha da sempre un forte legame con il tiro, che è l’espressione di un sano patriottismo e della tradizione svizzera. Una disciplina che rappresenta i valori della nostra nazione, come la libertà che siamo chiamati a tutelare. Ed è questo il motto di molte società di tiro ticinesi: “Liberi e Svizzeri”, che riprende le grida dei giovani ticinesi dell’Ottocento, quando il nostro territorio rischiava di essere annesso alla Lombardia. Proprio nell’Ottocento, le feste federali di tiro (assieme a quelle di ginnastica e canto) erano considerate delle manifestazioni di passione nazionale.
Era il 1837 quando in Ticino venne organizzato il primo tiro cantonale. Proprio in Ticino, e più precisamente nella suggestiva cornice del Mendrisiotto, dopo quattordici anni, nel 2016 è stata organizzata una festa cantonale di tiro, che ha raccolto l’interesse non solo di tiratori da tutta la Svizzera, ma anche dalla popolazione locale, che ha potuto partecipare alle attività correlate alla manifestazione, in un vero e proprio momento di festa.
A livello cantonale stiamo lavorando molto sulle infrastrutture legate all’attività di tiro, a favore dei tiratori ma anche di tutta la popolazione che vive nei pressi degli stand di tiro. Proprio in questi anni si è valutata la possibilità di una sostituzione dei poligoni di Lugano, Bellinzona e Origlio-Cureglia con un nuovo poligono regionale del Monte Ceneri, nell’ottica di uno sfruttamento sinergico per il tiro sportivo e venatorio e l’allenamento dei corpi di sicurezza. L’obiettivo è di garantire l’attività di tiro tenendo conto delle necessità ambientali della regione e dell’impatto fonico sulla popolazione residente.
In futuro avremo quindi strutture moderne e adeguate all’attività di tiro: a favore di chi lo pratica, di chi vive nei dintorni dei poligoni e di chi è interessato a fare i primi passi verso questa attività. Proprio in relazione a quest’ultimi, in Ticino le società stanno lavorando assiduamente per confermare la tendenza degli ultimi anni. Solo nel 2016 abbiamo infatti registrato un aumento di giovani tiratori del 37% nel nostro Cantone, un risultato che è dato sì dall’abbassamento dell’età minima da 17 a 15 anni per la partecipazione ai corsi di preparazione pre-militari, ma sono sicuro anche da un ritornato interesse dei ragazzi e dall’impegno delle Società nel creare interesse attorno a questo sport. Un ritorno che fa solo bene alle società di tiro, e che è linfa vitale per il nostro futuro.
Vi ringrazio.
Norman Gobbi
Consigliere di Stato e
Direttore del Dipartimento delle istituzioni