Articolo pubblicato nell’edizione di venerdì 25 maggio 2018 de La Regione
Ex cantiere AlpTransit a Pollegio: approvata la pianificazione. Ancora in corso trattative per la vendita. Secondo il Comune, capofila nelle Tre Valli per un utilizzo regionale dell’ex Infocentro, l’impiego dei terreni da parte dell’esercito non preclude la possibilità di acquistare lo stabile
Approvata la pianificazione per la piazza d’istruzione delle truppe sanitarie nell’ex cantiere, il Municipio ritiene possibile la coesistenza con un utilizzo regionale dello stabile.
Terreni e stabile che ospitava l’Infocentro sono ancora di proprietà di AlpTransit e le trattative con armasuisse sono sempre in corso, ma la pianificazione permette già l’impiego degli ex sedimi del cantiere per il tunnel ferroviario più lungo del mondo per scopi di istruzione militare legati alle truppe sanitarie. Dopo la fase di consultazione dello scorso autunno, è infatti stata approvata la parte programmatica del Piano settoriale militare che prevede per Pollegio quale attività principale l’istruzione sanitaria. Periodo previsto per l’utilizzo: almeno dieci anni. Considerato il diritto di prelazione della Confederazione, si tratta di uno scopo che preclude le intenzioni dei Comuni leventinesi, bleniesi e rivieraschi di far acquisire lo stabile alla Regione Tre Valli e utilizzarlo per scopi sociali? «Sono convinto che entrambi gli scopi possano convivere in modo armonioso su questi sedimi. E anzi ritengo che la presenza di un centro regionale con diversi servizi genererebbe valore aggiunto per tutti gli attori coinvolti». Così risponde il sindaco di Pollegio John Mercoli. Il Comune bassoleventinese, ricordiamo, ha inviato una lettera ai 14 Comuni delle Tre Valli alla ricerca di sostegno regionale all’idea di sfruttare l’ex Infocentro per il servizio Spitex: tutte le risposte giunte finora sono state positive (mancano all’appello ancora tre Comuni). Stando a nostre informazioni, armasuisse sarebbe interessata più ai sedimi che all’edificio, che potrebbe dunque essere acquistato da un altro acquirente. Come spiega da noi contattato il direttore del Dipartimento istituzioni (Di) Norman Gobbi, «anche se l’area che si prevede di inserire nel Piano settoriale è ampia, i militari la utilizzerebbero saltuariamente occupando una superficie limitata, come avvenuto fino ad ora ai Saleggi». E a tal proposito il sindaco Mercoli sottolinea che il Comune farà tutto il possibile affinché i sedimi vengano dati in concessione agli agricoltori di Pollegio quando non utilizzati dalle forze militari.
La decisione sulla vendita spetterà in ogni caso ad AlpTransit, ma gli attori coinvolti nelle trattative sono più di uno. Un tassello fondamentale del puzzle riguarda le trattative per l’acquisto dei terreni alla Saleggina di Bellinzona (attualmente della Confederazione) da parte del Cantone per realizzare il nuovo ospedale regionale. Qui la Città di Bellinzona dispone dello stand di tiro – il Piano di utilizzazione cantonale per la realizzazione di un centro di addestramento e poligono di tiro al Monte Ceneri in sua sostituzione è stato approvato lo scorso gennaio dal Gran Consiglio – mentre l’esercito utilizza la piazza d’istruzione per le truppe sanitarie, che come detto potrebbero trasferirsi a Pollegio. Due discussioni separate ma congiunte: una volta raggiunto l’accordo per trasferire tutte e due le attuali attività della Saleggina, si sbloccherebbe l’iter per vendere al Cantone. «È nostra intenzione mediare tra le parti in modo che le trattative possano andare a buon fine garantendo quindi che la truppa possa continuare a rimanere sul territorio ticinese e che i progetti d’importanza cantonale vengano finalizzati», sottolinea il ministro Gobbi. Stesso auspicio di Mercoli, che fa notare la situazione di win-win che si verrebbe a creare: se la Confederazione acquista i sedimi di Pollegio per l’istruzione sanitaria e lascia ai Comuni la possibilità di usufruire dell’Infocentro, il terreno della Saleggina potrebbe essere acquistato dal Cantone e il progetto dell’Ente ospedaliero prenderebbe forma. Due sono però le incognite: l’interesse o meno di armasuisse a entrare in possesso anche dell’Infocentro e il ricorso al Tram del Comune di Monteceneri contro la realizzazione del nuovo poligono di tiro sul proprio territorio.