Entro la fine dell’anno la Confederazione tratterà la ventina di ricorsi pendenti sul progetto pubblicato L’idea dell’area multiservizi è in cantiere oramai da una decina d’anni e continua ad accumulare ritardi.
Secondo i piani della Confederazione, l’area multiservizi e di controllo e dosaggio per mezzi pesanti di Bodio dovrebbe aprire nel 2015. Con cinque anni di ritardo rispetto alle previsioni fatte al momento dell’approvazione del progetto di svincolo autostradale a Giornico. O anche di più se si fa riferimento alla prima bozza di progetto, che risale oramai ad una decina di anni fa. Quella dell’area TIR di Bodio è una storia altalenante ed infinita che ebbe inizio con la tragedia del San Gottardo del 21 ottobre 2001. In seguito al terrificante incidente nel quale perirono 11 persone, il consigliere nazionale democentrista Ulrich Giezendanner, autotrasportatore e fervido sostenitore del raddoppio della galleria, lanciò l’idea di un’area multiservizi per TIR all’ex Monteforno.
Il Cantone costituì, in ossequio alla ripartizione dei compiti nella gestione delle strade nazionali in vigore all’epoca, un gruppo di lavoro interdipartimentale. Il compito del gremio era di discutere gli aspetti pianificatori e ambientali della proposta Giezendanner. Nonostante le palesi perplessità dei Comuni toccati nel 2006 venne presentato lo studio definitivo. Osteggiato dalle associazioni ambientaliste e dal Comune di Pollegio (che chiedeva di collocare l’area prima della diramazione A2/A13, ovvero a Chiasso o Sigirino poi scartati per ragioni ambientali, di spazio o rumore), il progetto elaborato dall’ingegnere Olimpio Pini contemplava un maxi – parcheggio per mezzi pesanti, il risanamento delle zone inquinate, un centro tecnico, il ristorante e i servizi per 40 impieghi, l’area di controllo e stoccaggio per TIR e le 20 piste di dosaggio. Anche lo svincolo era parte integrante del progetto ticinese. Il Cantone pensava difatti alla pubblicazione di piani congiunti per area TIR e svincolo autostradale affinché il cantiere potesse finire nel 2011. Sei mesi dopo la presentazione il progetto subì però una prima battuta d’arresto. Contro il volere del Cantone, la Confederazione chiese di trattare separatamente il progetto di svincolo autostradale. La separazione delle procedure costò all’area TIR due anni di ritardo. Ma anche nelle fasi che seguirono non andò un granché meglio. Ad inizio 2008 il Consi glio federale approvò i piani dello svincolo di Giornico dotato di due corsie e una rotonda. Una decisione che fu venduta dall’Ufficio federale delle strade (USTRA) come un significativo passo avanti verso l’area multiservizi: «Praticamente, il via libera del Consiglio federale consente ora di approvare il progetto esecutivo per il centro di controllo del traffico pesante a Bodio» si leggeva nel comunicato del 23 gennaio 2008. E invece a oltre tre anni di distanza, quando il centro di controllo del traffico pesante avrebbe già dovuto essere operativo, il Canton Ticino dovrà ancora pazientare.
Tant’è che il Consigliere di Stato Norman Gobbi , durante il summit del 18 luglio col suo collega urano Beat Arnold, ha ribadito l’intenzione di dare un bel colpo di pedale alla procedura. Gli ulteriori ritardi sono riconducibili a motivi procedurali e di merito ci spiega Philippe Bugnon , capo addetto stampa della Segreteria generale del Dipartimento federale dei trasporti, l’unità che sta esaminando la ventina di ricorsi inoltrati sul progetto esecutivo del committente USTRA: «sono stati necessari ulteriori approfondimenti ambientali. La contaminazione del suolo del sedime che dovrebbe accogliere il centro hanno reso necessario un complemento al dossier». Ora però l’esame dell’incarto può essere fatto: «Entro fine anno dovremmo evadere i 20 ricorsi depositati (tra i quali quello dell’iniziativa delle Alpi ndr.)» spiega Bugnon. Poi, fatti salvi i possibili ricorsi al Tribunale amministrativo federale o all’istanza superiore del Tribunale federale, l’approvazione del dossier potrà venir ultimata. Ancora tante incognite che rendono difficile stilare scadenze attendibili.
Stando al calendario aggiornato dell’USTRA, i lavori preparatori dovrebbero iniziare l’anno prossimo, quelli veri e propri nel biennio 2013-2014. Due anni di cantiere che porteranno all’apertura prevista per il 2015. Il centro che si intende realizzare a Bodio andrà ad affiancare le altre 12 aree analoghe che rientrano tra le misure d’accompagnamento della politica di trasferimento del traffico. Come quella sull’asse del San Bernardino che sorgerà a Roveredo nell’ambito delle opere di circonvallazione.
DAPA , Corriere del Ticino, 03.08.2011