Care e Cari aspiranti, Gentili Signore, Egregi Signori, a nome del Consiglio di Stato Vi porgo il benvenuto a questa importante cerimonia che sancisce formalmente l’entrata di 14 nuovi agenti nel Corpo della Polizia cantonale e di 18 nuovi agenti nei Corpi delle Polizie comunali di Ascona, Bellinzona, Biasca, Brissago, Ceresio Nord, Chiasso, Locarno, Lugano, Mendrisio e Paradiso.
È per me un piacere incontrarvi di nuovo, dopo la cerimonia di consegna dell’arma dello scorso ottobre, per celebrare degnamente l’ultima tappa di un intenso ed impegnativo percorso che avete cominciato ben diciotto mesi fa con l’inizio della Scuola di Polizia 2012. Durante questo periodo di formazione avete dato prova di determinazione, di spirito di sacrificio e di cameratismo, raggiungendo gli importanti obiettivi che la formazione di agente di Polizia richiede. Ringrazio in tal senso i responsabili della formazione della Scuola di Polizia – la signora Manuela Romanelli Nicoli, il tenente Cristiano Nenzi, l’aiutante capo Mauro Del Biaggio e l’aiutante Stefano Biaggi – e tutti gli istruttori che con passione e dedizione vi hanno guidato attraverso questa crescita professionale, che culmina oggi con la vostra investitura ad Agenti.
Un Corpo di Polizia efficiente ed al passo con i tempi non può, e non deve, esulare dall’investimento nella formazione dei propri agenti. Una formazione di base e una formazione continua, che viene garantita attraverso un insegnamento professionale, è infatti un fattore determinante per un impiego efficace sul terreno. La durata dell’aggiornamento professionale è stata di recente criticata; ma il continuo essere a punto e sul punto delle nozioni d’impiego e di diritto, oltre ad essere richiesta dalla Legge federale sulla formazione professionale, è fondamentale per aggiornare il bagaglio tecnico degli agenti nell’evoluzione delle modalità, delle dinamiche e del quadro delle norme giuridiche nelle quali viene esercitata la professione.
Ribadisco in questa sede l’importanza di una formazione cantonale congiunta, con una base comune per gli agenti della Polizia cantonale e delle Polizie comunali, in modo da favorire la conoscenza interpersonale e sviluppare fin da subito proficue sinergie che faciliteranno l’azione sul terreno. Una formazione congiunta che dovrebbe toccare pure i quadri, che hanno l’importante ruolo di condurvi e fungere da esempio durante la vostra professione. In un sistema federalista come il nostro – garante delle specificità regionali – è essenziale garantire, proprio come già avviene, una formazione di base comune in tutta la Svizzera attraverso i cinque Centri di formazione nazionali. Ma questa uniformazione dovremo, presto o tardi, estenderla anche ad altri ambiti meno attinenti alla sicurezza, ma piuttosto alla sua amministrazione: penso qui alla questione dell’equipaggiamento, delle funzioni e dei gradi, ai programmi di formazione continua per agenti e quadri, e a tendere pure le questioni salariali. Questioni che affronteremo nella Conferenza cantonale consultiva sulla sicurezza, che riunisce i capi dicastero dei Comuni polo delle Regioni di Polizia comunale e i vertici del Dipartimento.
Anche se la vostra formazione di base si conclude oggi, il vostro apprendistato sarà continuo: sarete infatti confrontati quotidianamente con nuove situazioni e con dei casi che avranno delle analogie, ma saranno comunque sempre differenti. Avete scelto una professione particolarmente interessante, ma anche molto impegnativa nella quale l’apprendimento è costante ed il lavoro molto variato.
Durante la vostra attività sarete confrontati con eventi tragici, in cui dovrete entrare in empatia con le vittime senza tuttavia farvi carico di compiti che non vi competono; con delle miserie umane ed anche, talvolta, con pesanti offese nei confronti della divisa che indossate. Dovrete essere abili nel coniugare fermezza e umanità non eccedendo nei pericolosi estremi rappresentati dalla debolezza e dalla violenza. Ogni vostra azione dovrà quindi essere ben ponderata in base alla proporzionalità tra offesa e reazione, seguendo ben inteso, i principi dettati dalla legge.
Care e cari aspiranti, a partire da oggi rappresentate – unitamente agli agenti già in forza – il presente ed il futuro del Corpo e mi auguro che opererete sempre con impegno, umiltà e lealtà a beneficio delle Istituzioni e dei cittadini nella tutela del bene sicurezza. Tra pochi istanti riceverete l’Attestato professionale federale di Agente di Polizia: il mio augurio è che esso sia un punto di partenza verso ulteriori specializzazioni, in modo da operare ancora meglio “per” e “sul” territorio.
La vostra, mi auguro, sia l’ultima Scuola con un numero relativamente esiguo di aspiranti. Trentadue nuovi agenti tra Cantone e Comuni sono decisamente insufficienti, già solo nel supplire ai pensionamenti di agenti oggi in servizio. La Scuola 2013 ha un numero doppio rispetto al vostro e, in particolare, gli aspiranti gendarmi sono il triplo del 2012. Segnali chiari sulla direzione che il Dipartimento – e auspico a breve anche il Governo – intende assumere per un adeguamento degli effettivi del Corpo di Polizia cantonale, in modo da rispondere alla sfide attuali e future, di un Ticino che vogliamo mantenere sicuro e accogliente.
Care e cari aspiranti, mi congratulo con voi e vi ringrazio sin d’ora per il vostro lavoro a tutela del bene sicurezza, così fondamentale nel determinare una parte significativa della qualità di vita che un Paese deve garantire ai propri cittadini. Un bene, quello della sicurezza, che come avete studiato sui banchi di scuola, è sancito anche nell’articolo 3 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo: “Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà e alla sicurezza della sua persona”.
Ai i neo ispettori di Polizia giudiziaria vanno le mie felicitazioni – per l’impegno profuso durante la Scuola di polizia giudiziaria – ed i miei migliori auguri per il vostro nuovo inizio professionale: deponete infatti l’uniforme – ma non l’importante bagaglio tecnico appreso da gendarmi – ed indosserete i panni di investigatori conducendo delle inchieste in una maniera più indipendente. Rappresentate dunque nuova linfa nella lotta contro la criminalità ed andrete a rinforzare il reparto della Polizia giudiziaria, gravato da una sempre maggiore mole di lavoro dovuta sia all’aumento della criminalità, sia anche e soprattutto dall’entrata in vigore del nuovo Codice di procedura penale svizzero.
L’odierna cerimonia di promozione a Gendarmi e ad Agenti delle Polizie comunali cade nel giorno festivo dedicato ai Santi Pietro e Paolo, i due più importanti apostoli del Cristianesimo. L’etimologia della parola “apostolo” deriva dal greco “apòstolos”, che significa inviato, e da “apòstello” che unisce il concetto di “ordinare a qualcuno di andare dove che sia”. Comprenderete quindi chiaramente il legame tra questa etimologia e la vostra nuova missione, che seguirà proprio il sistema di inviarvi nel terreno a garantire l’importante compito di salvaguardare il bene sicurezza. Oggi voi diventate gli apostoli della Sicurezza nel nostro Cantone e per la nostra Comunità.
A tutti voi, care e cari aspiranti, va il mio personale augurio per un avvenire professionale e personale ricco di soddisfazioni.
Vi ringrazio.
Promessa solenne della Scuola Cantonale di Polizia SCP 2012 e Consegna degli attestati alla Scuola di Polizia Giudiziaria SPG 2012
Apostoli per la Sicurezza della nostra Comunità
29 giugno 2013, giorno dei Ss. Pietro e Paolo, Chiasso – Cinema Teatro, ore 14.30
Intervento di Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle istituzioni