Dal Mattino della Domenica del 29 maggio 2016
Mancano pochissimi giorni all’apertura del tunnel ferroviario di AlpTransit. L’evento che muterà completamente il nostro Cantone, in particolare dal punto di vista della mobilità. Il Ticino si troverà infatti molto più vicino al resto della Svizzera; un aspetto che rappresenta un’opportunità per rilanciare la competitività dell’economia ticinese a livello nazionale e internazionale. Inoltre, anche all’interno del nostro Cantone le distanze tra i centri urbani, soprattutto con la successiva apertura del tunnel di base del Monte Ceneri, diminuiranno in maniera notevole, avvicinando maggiormente Sopra e Sotto Ceneri. Accanto alle opportunità che AlpTransit porterà con sé, e che dovremo essere in grado di cogliere, vi sono però anche delle sfide decisive da affrontare e da vincere. Penso nello specifico alle Valli ticinesi, che, con l’avvento della nuova trasversale alpina, rischiano di essere ulteriormente isolate; un rischio che dobbiamo assolutamente scongiurare, per il futuro delle regioni periferiche e dell’intero Ticino.
Le nostre Valli – equale abitante dell’Alta Leventina posso testimoniarlo in prima persona – dispongono ancora di molte “frecce al loro arco” ma necessitano di una politica regionale mirata, così come di misure concrete volte ad accrescerne l’attrattiva. Con AlpTransit, uno scenario preoccupante per le regioni periferiche, specialmente per la Leventina, è quello di essere tagliate completamente fuori dai collegamenti ferroviari. Uno scenario che, oltre a comportare degli effetti negativi dal punto di vista economico, metterebbe a rischio la coesione interna del nostro Cantone. Per tutti questi motivi, le nostre Valli hanno bisogno di misure concrete, a cominciare dal mantenimento della linea di montagna del San Gottardo. Un obiettivo che rappresenta una priorità del Governo, che si sta impegnando affinché anche in futuro sia assicurato questo servizio essenziale, con collegamenti ogni ora con il nord delle Alpi e con le altre località del Cantone. Un servizio che costituisce una necessità per diversi rami economici, penso innanzitutto al settore del turismo, che in queste regioni ha ancora margini di miglioramento.
Dopo l’apertura di AlpTransit, dal mese di dicembre del 2016, sarà anche potenziata l’offerta dei treni da sud verso nord e in Leventina i regionali si fermeranno ogni ora anche nelle stazioni di Lavorgo e Ambrì Piotta. Un ottimo segnale per la regione delle Valli per scongiurare il rischio di isolamento a cui potrebbero essere soggette le zone periferiche con l’entrata a regime del tunnel sotto le Alpi.
Il mantenimento della linea di montagna del San Gottardo e la possibilità dei moderni treni regionali di fermarsi anche in alcuni villaggi della Val Leventina dipenderà – come per la gran parte dei progetti pubblici – dalle risorse finanziarie a disposizione. Ed è proprio in quest’ottica che la modifica della Legge sui trasporti pubblici, la quale rende operativa la tassa di collegamento a carico dei grandi generatori di traffico, permetterebbe di disporre delle risorse necessarie allo scopo di meglio raggiungere l’obiettivo legato al mantenimento di questo storico ed importante collegamento. Una modifica di legge, quindi, che non solo andrebbe a favore dei cittadini ticinesi dei centri urbani, diminuendo il traffico, oggi ormai completamente congestionato, durante gli orari di punta, bensì anche a quelli delle regioni periferiche, che nell’avvenire si troveranno confrontate con sfide difficili e complesse. Sfide per le quali occorrono le risorse necessarie, sfide fondamentali per il futuro delle nostre Valli e di tutto il Ticino!