Un articolo del Corriere del Ticino del 1. giugno 2016 a cura di Michelle cappelletti
Paolo Beltraminelli inaugurerà la galleria ferroviaria – Lo ha rivelato Norman Gobbi a Piazza del Corriere Il direttore delle Istituzioni su Renzi: «Un partner difficile, sembra un po’ gigione ma è molto vendicativo»
Anche il Ticino sarà protagonista all’inaugurazione odierna di AlpTransit: il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha rivelato ieri a Piazza del Corriere che il presidente del Consiglio di Stato Paolo Beltraminelli taglierà il nastro dando il via alle celebrazioni della nuova galleria ferroviaria più lunga al mondo, anche se non terrà nessun discorso ufficiale. Dopo le rimostranze dell’Esecutivo gli organizzatori hanno deciso di dare una sorta di contentino al Ticino. «Può essere un segnale di distensione», ha aggiunto Gobbi sollecitato dal conduttore Gianni Righinetti : «Oggi verrà consegnata una forbice?». E Gobbi scherzosamente ha risposto: «Ho consigliato a Beltraminelli di portarne comunque una nuova in tasca». Ma al di là delle battute, il direttore delle Istituzioni ha ricordato che «si tratta di un’opera nazionale, anche se Ticino e Uri hanno sopportato il cantiere». Ricordando poi che pure «all’inaugurazione del primo traforo ferroviario del 1882 che si era svolta a Lucerna, il Governo urano non era stato invitato, salvo poi presentarsi di propria iniziativa e tenere un discorso». Ma il consigliere di Stato oggi a Pollegio si terrà al protocollo evitando azioni dimostrative.
Una bonifica da 57 chilometri
L’organizzazione per garantire la sicurezza nei giorni dell’inaugurazione del traforo, soprattutto oggi quando saranno presenti numerose personalità di spicco – tra cui il premier italiano Matteo Renzi, la cancelliera tedesca Angela Merkel e il presidente francese François Hollande – rappresenta una sfida per le polizie cantonali di Ticino e Uri. «Ricordo che quando arrivò papa Wojtyla a Lugano, subito dopo l’attentato di Roma a piazza San Pietro, per garantire la massima sicurezza erano stati bonificati persino tutti i tombini dall’aeroporto di Agno fino a Cornaredo», ha spiegato Gobbi. «Per la festa del 1. giugno sono stati bonificati dagli agenti unitamente ai militari metro per metro tutti i 57 chilometri della galleria».
Casellario e dintorni
Ma AlpTransit non è stato l’unico tema posto sul tavolo da Righinetti. Il 1. giugno potrebbe infatti anche essere il momento propizio per discutere con Renzi della decisione del Governo di mantenere la richiesta sistematica del casellario giudiziale per i frontalieri, oltre magari a rispondere con una battuta alla gaffe relativa alla paternità di AlpTransit. «Renzi sembra un po’ gigione ma è molto vendicativo», ha sottolineato Gobbi, «è un partner difficile che porta però anche alla luce i limiti della capacità diplomatica svizzera. Abbiamo un sistema da Ancien régime in cui si fanno inchini e riverenze, mentre nel trattare con l’Italia occorrono maggior scaltrezza, durezza e qualche bluff». Insomma, sta dicendo ai colleghi bernesi che Renzi li sta fregando?, ha domandato con un pizzico d’ironia Righinetti. Ferma la risposta di Gobbi: «La dimostrazione è che nonostante sia in corso un trattativa fiscale, Renzi ha proposto una seconda voluntary disclosure».
Comunque, per il consigliere la misura del casellario giudiziale si è confermata efficace: «Sono stati rifiutati 33 permessi, ovvero 2 ogni 1.000. Può sembrare poco ma si tratta di persone che hanno commesso reati gravi». In relazione alle dichiarazioni del governatore della Lombardia Roberto Maroni che aveva definito il casellario giudiziale una «provocazione inutile che va cancellata», Gobbi ha sottolineato: «In Italia sono molto formali quando si tratta di principi, ma lo sono meno nella loro applicazione. Faccio fatica a comprendere questa condotta e poi il casellario è una piccola barriera che non limita l’Accordo di libera circolazione. Anzi, garantisce la sicurezza con un vicinato che non è privo di problematiche, tra cui ad esempio la criminalità organizzata».
Nelle domande ad ampio respiro di Righinetti c’è stato però anche spazio per le imminenti votazioni del 5 giugno, in particolare sulla tassa di collegamento: «Un leghista fa fatica ad approvare una tassa, non lo fa volentieri. Ma permette di migliorare la mobilità».