Aggregazioni, volontà di dialogo

Aggregazioni, volontà di dialogo

Da www.rsi.ch

Il consigliere di Stato Norman Gobbi: “Condivisione e progetto dal basso sono le chiavi del successo”

“Siamo stati accolti bene e si denota la volontà di dialogo”. Parole del consigliere di Stato Norman Gobbi al termine della prima fase di incontri con i comuni. Le visite erano anche l’occasione per far conoscere il nuovo responsabile degli enti locali e per presentare i progetti strategici del Cantone, fra questi il piano delle aggregazioni. Oggi l’incontro con Mendrisio che, sull’argomento, ha dato qualche consiglio.

Avere un dialogo diretto e schietto. Era tra i primi obiettivi degli incontri tra i comuni e il Dipartimento delle istituzioni. Per il suo direttore Norman Gobbi è essenziale, considerando “il ruolo imprescindibile del comune e dei suoi amministratori come collante tra cittadini, aziende di un territorio e autorità politiche comunali. Questa vicinanza tra autorità, cittadino e aziende è per noi vitale, visto che è uno di quei segni di qualità che ci contraddistingue rispetto ai paesi vicini e che ci ha resi forti in questo tempo”.

I comuni incontrati hanno le idee in chiaro e hanno esposto particolari necessità di cui ha potuto prender nota il nuovo capo della Sezione enti locali, Marzio Della Santa. “Ciò che mi ha colpito di più forse è la franchezza, anche un certo senso critico che i comuni hanno potuto esprimere nei confronti del cantone, per esempio denunciando troppa burocrazia, troppo interventismo da parte del Cantone nei confronti del comune. Ma anche un’apertura verso la ricerca di soluzioni diverse, pur sempre funzionali, che garantiscono al comune quell’autonomia che, nel corso degli anni, per tante ragioni, è andata perdendo”.

Il focus è comunque al futuro, il comune 2.0 che dovrà per forza essere ridefinito. “Dovremmo veramente ridare al comune un ruolo centrale – prosegue Della Santa – e questo non solo nei confronti del cittadino che abita all’interno del comune, dell’intero sistema federale svizzero. Oggi si assiste anche a un certo disimpegno del cittadino dalla cosa pubblica. C’è da interrogarsi se questo disimpegno non è, in parte, anche dettato dal fatto che quando magari entra a far parte di un legislativo, di un esecutivo comunale, spesso si trova a dover operare con una sorta di corsetto molto stretto, che non gli dà la possibilità di più ampio respiro, di progettualità, di realizzarla e quindi il cittadino, alla fine, si dedica ad altre attività”.

Un concetto che potrà giovare ai processi aggregativi e Mendrisio ne sa qualcosa. “Quella di Mendrisio è stata un’esperienza di aggregazione a tappe, portata avanti da un progetto strategico fatto partendo dal basso – spiega il sindaco Samuele Cavadini -. E’ stata un’esperienza preziosa perché ci ha permesso di capire cosa vuol dire affrontare un’aggregazione. Adesso stiamo cercando di capire come consolidare un’aggregazione. per immaginare poi eventuali future tappe”.

Condivisione e progetto dal basso, ha confermato Norman Gobbi, sono le chiavi del successo per i processi aggregativi. Dieci i comuni incontrati in questa prima fase di visite. La seconda sarà dopo l’estate.

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