Norman Gobbi si esprime sul voto del 9 giugno a favore della Giustizia
Nei prossimi giorni le cittadine e i cittadini riceveranno il materiale di voto per la tornata del 9 giugno prossimo, quando saremo chiamati ad esprimerci sia su oggetti federali, sia su temi cantonali. Tra quest’ultimi figura in particolare il credito per l’acquisto (76 milioni di franchi) per l’ex Banca del Gottardo a Lugano, che affiancherà l’attuale Palazzo di giustizia. Nella struttura troveranno sede il Tribunale di appello, la Pretura civile, la nuova Pretura di protezione (oggi Autorità regionale di protezione), l’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi e altre Autorità amministrative (esecuzione, fallimenti, registro fondiario, ecc.). “La Giustizia ticinese ha assolutamente bisogno di una nuova casa. È dal 2008 che si discute della ristrutturazione dell’attuale Palazzo di giustizia. Nel 2015 il Gran Consiglio ha approvato il principio di una seconda sede a Lugano. Una sede necessaria per permettere appunto la ristrutturazione dell’ormai inadeguato Palazzo di giustizia in via Pretorio/via Bossi. I vari potenziamenti negli ultimi vent’anni della magistratura richiedono inoltre nuovi spazi. Oggi il Cantone sta già pagando affitti a terzi; senza la seconda sede, per un lungo periodo (10-12 anni) tutti gli attuali inquilini del Palazzo di giustizia e del Palazzo di via Bossi durante l’indispensabile ristrutturazione dovranno trovare altri uffici sparsi per tutta la città e pagando fior di milioni. Non è una situazione degna per il terzo potere dello Stato!”, afferma il Consigliere di Stato Norman Gobbi.
C’è chi sostiene che si poteva trovare una sede che costasse meno. “Prima di tutto diciamo che il costo per l’edificio che si vuole acquistare è ritenuto corretto da una perizia esterna. Inoltre sono state valutate negli anni tutte le alternative, che però si sono rilevate o troppo costose o inadeguate. Sono entrate in linea di conto: lo stabile Mizar a Molino Nuovo, il comparto RSI a Lugano Besso, lo stabile Suglio a Manno, il nuovo Nuovo Quartiere Cornaredo (NQC), la Stazione FFS di Lugano, la SUPSI di Trevano (previo trasferimento a Mendrisio), lo stabile Sant’Anna (già BSI) e il Polo sportivo degli eventi a Cornaredo. Una lunga lista che fa ben capire come l’ex Banca del Gottardo sia un’opportunità e un’occasione irripetibili per risolvere realmente e per i prossimi 30/50 anni le esigenze logistiche della Giustizia a Lugano”, sottolinea Norman Gobbi.
C’è anche chi dice che a Lugano non si deve concentrare tutta la Giustizia. “Questa è una tesi falsa. La nuova cittadella della Giustizia di Lugano – quindi lo stabile ex Banca del Gottardo e l’attuale Palazzo di giustizia ristrutturato – accoglierà le autorità che per legge già oggi devono avere la loro sede a Lugano. Non facciamo nessun regalo a Lugano. Investiamo quanto è necessario e giusto investire anche a Lugano, dopo importanti investimenti a Bellinzona per la ristrutturazione del Pretorio (oltre 50 milioni) e a Locarno pure per la ristrutturazione del Pretorio (circa 40 milioni di franchi). Questi tre necessari investimenti hanno un comun denominatore: vengono effettuati per recuperare edifici già costruiti e ciò ha effetti positivi in termini ambientali e sociali. È una scelta politica lungimirante del Governo”, conclude Norman Gobbi.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 12 maggio 2024 de Il Mattino della domenica