Prima solidarietà e poi i ripensamenti
“Se pensiamo al piano di accoglienza cantonale, anche noi abbiamo inserito il minimo di accoglienza di tre mesi”, aggiunge. Questo perché sullo slancio di solidarietà molte famiglie “si sono confrontate con alcune problematiche sottostimate e hanno rinunciato ad ospitare i profughi”. Inoltre, tra i motivi scatenanti c’è il tempo che rimane però purtroppo “uno degli aspetti più critici”. “È difficile capire quanto durerà la crisi”, sottolinea.
Cambiano le regole
I rifugiati, lo ricordiamo, non potranno più scegliere il cantone in cui andare ma ci saranno delle eccezioni: per le persone vulnerabili e per chi si ricongiunge con parenti stretti.
“Riequilibrare la situazione”
“Si tratta di riequilibrare la situazione dei profughi ucraini tra i Cantoni. Chiaramente, in Ticino avendo 700 cittadini ucraini in molti dopo la fuga dal paese sotto assedio sono arrivati sul nostro territorio”, ha spiegato il direttore del Dipartimento delle istituzioni. “Già nelle ultime settimane la SEM ha fatto un rallentamento delle attribuzioni al Ticino”, conclude.
Da www.ticinonews.ch
https://www.ticinonews.ch/ticino/accogliere-rifugiati-alcuni-ci-ripensano-JD5360139