Abuso di radar mobili? Gobbi: “Sensibilizzeremo le polizie comunali: serve più disciplina”

Abuso di radar mobili? Gobbi: “Sensibilizzeremo le polizie comunali: serve più disciplina”

Il ministro delle istituzioni commenta la mozione di Chiesa e Dadò che si sono scagliati contro l’abuso dei rilevatori di velocità mobili: “Generalizzare è sbagliato però vedendo alcune segnalazioni che mi arrivano, qualche domanda ce la si può porre…”

BELLINZONA – “Sensibilizzeremo le polizie comunali affinché venga fatto uno uso più appropriato, con maggiore disciplina, dei radar mobili”. È questa la reazione del Consigliere di Stato Norman Gobbi, alla mozione presentata oggi da Marco Chiesa e Fiorenzo Dadò, che chiedeva proprio al Dipartimento delle Istituzioni un giro di vite sulla delega concessa ai comuni per effettuare controlli di velocità con questi apparecchi. Controlli che, secondo Chiesa e Dadò, vanno effettuati “solo con lo scopo di prevenire degli incidenti in posizioni particolarmente sensibili”.

Gobbi, dunque, raccoglie lo stimolo dei due deputati che si erano scagliati contro un utilizzo improprio dei rilevatori di velocità: “L’impressione – scrivevano i mozionanti – è quella che troppo spesso i controlli di velocità mobili siano alquanto vessatori e non abbiano alcun “nobile” obiettivo se non quello di puntellare le deficitarie finanze pubbliche “.

“Questa problematica, come avevo spiegato in Gran Consiglio, e come evidenziano gli stessi deputati – premette il ministro – riguarda principalmente le polizie comunali. Il Dipartimento delle istituzioni, infatti, a preventivo non ha previsto un aumento delle entrate legate ai radar”.

“Ricevo anche io – dice Gobbi – delle segnalazioni per radar messi magari la domenica sera in tratte come Quartino o sulla discesa del Ceneri verso Cadenazzo, dove effettivamente non ci sono segnali di manifesto pericolo che richiedono la presenza di un radar mobile. La polizia cantonale – inoltre – lega questo genere di intervento alla presenza di una pattuglia che, attraverso il blocco, mette in atto un effettivo controllo sul terreno che consente di rilevare anche altre infrazioni, a tutela dunque di una sicurezza complessiva della strada”. 

Gobbi quindi condivide la tesi dei due deputati che segnalano un abuso nell’utilizzo dei radar mobili? “Generalizzare è sbagliato – risponde il ministro – però vedendo alcune segnalazioni che mi arrivano, qualche domanda ce la si può certo porre…”.

La sensazione, anche da alcuni commenti apparsi sul web, è che lo storico anti-radarismo dei ticinesi stia un po’ scemando. Anche il Consigliere di Stato avverte questo cambio di mentalità? “Faccio sempre un esempio emblematico per rispondere a questo genere di domande. È capitato che una signora chiamasse in polizia per protestare per la mancanza di controlli radar su una tratta particolarmente sensibile perché nelle vicinanze di una scuola. Dopo che sono stati fatti i controlli ha chiamato il marito per protestare perché aveva preso il radar…Insomma, questo è un settore talmente sensibile che modifica il giudizio delle persone a dipendenza del grado di coinvolgimento. Se uno viene beccato, ed è successo anche al sottoscritto, non fa certo piacere. Ma quando vediamo sfrecciare certe auto in tratte sensibili, tutti vorremmo che ci fossero i controlli”. 

Ma in Ticino, chiediamo per concludere, c’è un abuso di radar? “In Ticino la presenza dei radar è ben inferiore a quella di altri Cantoni. Pochi giorni fa sono stato a Morat, e ho visto quattro radar fissi e tre mobili all’andata e altri cinque al ritorno….”.

AELLE
http://www.liberatv.ch/node/22277

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