In aumento il numero di denunce per violenza domestica. Le quattro mura domestiche dovrebbero essere sinonimo di luogo dove sentirsi al sicuro e voluti bene. Per alcune persone, invece, quelle mura significano violenza, dolore e paura.
«I dati purtroppo dimostrano che ogni anno l’ambito familiare in Ticino è per 747 persone un luogo drammatico, in cui vengono commessi abusi e maltrattamenti perpetuati da persone che con la vittima hanno – o meglio dovrebbe avere – un rapporto d’affetto, di fiducia o di intimità» ha sottolineato Norman Gobbi . Il tema della violenza domestica – al centro del pomeriggio di studio organizzato dal Dipartimento delle istituzioni tenutosi ieri a Bellinzona – è un tema tanto importante quanto delicato per le persone toccate, soprattutto donne e minorenni. Ma le statistiche stanno mostrando un fenomeno in aumento: il maltrattamento degli anziani «una categoria altrettanto vulnerabile e indifesa» da parte di figli o altri familiari conviventi.
L’incremento del numero di denunce «preoccupa» ma al contempo è sintomo di un maggior coraggio da parte delle vittime nel denunciare gli abusi che si sentono più tutelate dallo Stato. In Ticino, con la modifica di legge del 2008, la Polizia è infatti autorizzata ad allontanare immediatamente dal domicilio le persone violente con l’interdizione di accesso all’abitazione e di frequentare il quartiere per dieci giorni. Oltre al supporto alle vittime, è altrettanto importante il lavoro con gli autori di abusi. A loro vanno mostrati «coerentemente i limiti e lo stesso autore deve assumersi le conseguenze della violenza domestica» ha rilevato Marilena Fontaine , presidente del Gruppo di accompagnamento permanente in materia di violenza domestica. L’obiettivo: impedire il ripetersi di atti violenti da parte dello stesso autore. Il progetto pilota – attivo da giugno 2011 – sta avendo un riscontro positivo segno che è la strada giusta da percorrere (da gennaio i casi segnalati sono stati 94, in sei di questi la persona che ha commesso violenza è stata una donna).
Ma la lotta contro gli abusi passa anche da una maggior sensibilizzazione: il Cantone ha creato un sito web www.ti.ch/violenza dove chi è vittima può trovare tutte le informazioni sui suoi diritti. Tante azioni per far emergere un fenomeno ancora ritenuto «sommerso»: si stima che meno del 20% degli atti violenti vengano denunciati.
N.V. Corriere del Ticino