Norman Gobbi sull’importante riforma delle ARP. Si vota il prossimo 30 ottobre
Il Mattino della Domenica ha pubblicato a più riprese testimonianze di persone – soprattutto padri – che portavano alla ribalta esperienze negative nei loro rapporti con le Autorità Regionali di protezione (ARP). Racconti che evidenziavano in particolare due aspetti generali. Il primo: la delicatezza del contesto. Vengono prese decisioni che toccano diritti fondamentali, come la libertà di vedere e accudire i propri figli. Il secondo: esiste un livello di frustrazione elevato di parecchie persone nei confronti delle ARP, perché si ritiene che gli interventi intimati non siano corrispondenti alla situazione. “Sono due aspetti che come Dipartimento abbiamo ben presente. L’evoluzione della società, con famiglie sempre più disgregate, ma anche situazioni finanziarie precarie in cui versano parecchie persone, ha portato a un peggioramento nei rapporti personali e a difficoltà crescenti di gestione personale. Intervenire per proteggere le persone più deboli – generalmente figli in tenera età – è un compito essenziale del nostro Stato, ma è pure molto delicato. Per questo la risposta deve sempre essere all’altezza, ponderata e commisurata alla situazione. È in questo solco che si inserisce la Riforma che abbiamo proposto e per la quale occorre una modifica costituzionale che andremo a votare il prossimo 30 ottobre”. Parole del Consigliere di Stato Norman Gobbi, alla vigilia di un voto importante per la nostra società.
“La proposta che abbiamo portato avanti assieme a tutte le parti interessate – in primis i Comuni, le stesse attuali autorità di protezione e l’associazione genitori non affidatari (AGNA) – comporta la creazione di 8 Preture di protezione, un’autorità giudiziaria, al posto delle attuali 16 autorità regionali di protezione, autorità queste ultime di carattere amministrativo. Le Preture di protezione saranno presenti in ogni distretto e garantiranno quella vicinanza territoriale con i cittadini e le cittadine che chiederanno il loro intervento. Lo scopo principale è quello di portare un miglioramento nell’approccio alle varie casistiche, assicurando nel contempo un’unità di giudizio che oggi, con le 16 autorità di protezione, è difficile garantire”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi.
La riforma proposta dal Governo ha ottenuto l’unanimità dei consensi in Gran Consiglio. “Il 30 ottobre saremo chiamati a modificare la costituzione cantonale per iscrivere nella stessa una nuova autorità giudiziaria, la Pretura di protezione appunto. Se vi sarà adesione anche da parte della popolazione – e confido che ciò avvenga – il Parlamento tornerà ad occuparsi del progetto che abbiamo presentato, per definitivamente approvarlo. È un passo importante, come ho detto, a favore di un miglioramento in un campo della nostra società molto delicato. Anche per questo la Divisione della giustizia ha organizzato un dibattito pubblico aperto a tutta la popolazione, in programma questo martedì 11 ottobre nell’auditorium del Centro Professionale di Lugano Trevano. L’invito è rivolto a tutti gli interessati”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.