Passi avanti per la trasformazione digitale

Passi avanti per la trasformazione digitale

Durante l’annuale incontro con le Magistrature permanenti, la Divisione della giustizia ha aggiornato i presenti sui prossimi passi verso Justitia 4.0 – Dal prossimo anno il nuovo software in tutte le Preture del Cantone

Le autorità giudiziarie ticinesi, per usare le parole di Frida Andreotti, direttrice della Divisione della giustizia, hanno davanti a loro «una grande sfida, quella della trasformazione digitale».
Nei prossimi anni, infatti, entrerà nel vivo il progetto
 Justitia 4.0 che, appunto, mira a digitalizzare il terzo potere dello Stato in tutta la Svizzera. E, come noto, il Ticino è tra i «pionieri» di questo cambiamento. Ieri, a tal proposito, durante l’annuale incontro tra la Divisione e le Magistrature permanenti si è infatti discusso soprattutto di trasformazione digitale. «Il primo cambiamento, di natura tecnica ma imprescindibile per poter attuare Justitia 4.0, riguarda l’adozione del nuovo software gestionale (dall’attuale Juris/Agiti risalente agli anni Novanta al più moderno myAbi/Juris) che in futuro, molto concretamente, permetterà con un solo clic di interagire con la piattaforma nazionale justitia.swiss », spiega Andreotti.
Si tratta, dunque, dell’adattamento tecnico necessario per poi implementare la già citata
 Justitia 4.0, ossia la digitalizzazione del settore. Una svolta dal cartaceo al digitale, aggiunge la direttrice, non da poco: «Se pensiamo che in Ticino vengono trattati circa 50 mila incarti all’anno, questo cambiamento permetterà di rendere più efficiente tutto il settore, con risvolti positivi anche per il cittadino; più efficienza significa minori tempi di evasione e, si auspica, anche minori costi per tutti». E le tempistiche? «In questa fase la Pretura di Riviera sta fungendo da apripista, quale progetto pilota in Ticino per Justitia 4.0, e sta già configurando il programma informatico in base alle sue esigenze. Ma dall’anno prossimo inizieremo a implementare il nuovo software in tutte e dieci le Preture. Per poi passare al Ministero pubblico e, man mano, a tutte le altre autorità giudiziarie del Cantone».
Insomma, rileva Andreotti, «i cambiamenti stanno arrivando ». Non a caso, proprio sul fronte di
 Justitia 4.0, «il prossimo 28 maggio a Bellinzona avremo una riunione con i rappresentanti del progetto nazionale per lanciare il sesto progetto pilota della Svizzera».
L’incontro di ieri è stato anche l’occasione per aggiornare
 le Magistrature sul tema della logistica. Come spiega Cristoforo Piattini della Divisione, «è stata fatta una panoramica della situazione nelle varie regioni, con un accento sul Luganese. In questa fase sono in corso i lavori della Sezione della Logistica e verso fine giugno/inizio luglio dovremmo avere le prime indicazioni sul futuro del comparto» rispetto alla grida pubblica fatta per cercare soluzioni dopo la bocciatura dell’acquisto del nuovo Palazzo di Giustizia a Lugano.
Sul fronte dei potenziamenti, spiega infine Andreotti, è al momento previsto quello per la pretura penale, che giungerà nelle prossime settimane con il messaggio per la trasformazione digitale della Giustizia. E, infine, sempre nelle prossime settimane sarà messo in consultazione pure il messaggio per permettere anche ai magistrati di lavorare a tempo parziale. 

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 29 aprile 2025 del Corriere del Ticino

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Nuovo applicativo, si parte con le preture civili

Si comincerà dalle preture civili (tranne quindi, per il momento, quella penale). Dal prossimo anno useranno ‘myAbi/Juris’, il programma informatico che nelle varie autorità giudiziarie ticinesi rimpiazzerà l’attuale sistema ‘Juris/Agiti’, introdotto oltre trent’anni fa. Si tratta del primo, imprescindibile, tassello della trasformazione digitale della giustizia elvetica, decisa in tempi recenti da governo e parlamento federali. Sullo sfondo c’è il progetto nazionale ‘Justitia 4.0’, che prevede lo scambio degli incartamenti per via elettronica fra le parti – magistrati e avvocati – di un procedimento civile, penale o amministrativo federale. Questo attraverso la piattaforma ‘justitia.swiss’, che entrerà in funzione quando «almeno diciotto cantoni avranno aderito alla relativa convenzione», ricorda alla ‘Regione’ la responsabile della Divisione giustizia Frida Andreotti. E la digitalizzazione è stato «il piatto forte» dell’annuale incontro, ieri a Bellinzona, fra la direzione del Dipartimento istituzioni e i vertici delle magistrature permanenti cantonali. Presente anche il Consiglio della magistratura.
Acquistato lo scorso dicembre dal Consiglio di Stato, il programma ‘myAbi/Juris’ è in fase di implementazione alla Pretura di Riviera, la cui sede a Biasca dispone già della necessaria infrastruttura, ovvero rete e cablaggi. Lo stato dei lavori, riprende Andreotti, è stato illustrato durante l’incontro dallo stesso pretore di Riviera, Elisa Bianchi Roth. «A implementazione avvenuta e dopo un test, il nuovo applicativo informatico verrà introdotto anche in tutte le altre preture civili ticinesi, cosa che dovrebbe avvenire il prossimo anno», spiega la direttrice della Divisione giustizia. Dopo le preture civili «sarà la volta del Ministero pubblico, in seguito sarà il turno degli altri organi della magistratura».
Senza il nuovo programma informatico, sottolinea Andreotti, «sarà di fatto impossibile utilizzare la piattaforma ‘justitia.swiss’, che costituirà l’elemento centrale della giustizia digitalizzata, in quanto consentirà la comunicazione elettronica tra procuratori, giudici e avvocati». Gli atti giudiziari «saranno trasmessi unicamente per via appunto elettronica». Quando? «A Berna si ipotizza il 2032, ma sarebbe il termine massimo: in ogni caso magistrati e avvocati devono farsi trovare pronti, peraltro la comunicazione elettronica di dati riguardanti procedimenti giudiziari sarà obbligatoria», avverte la responsabile della Divisione, segnalando che il 28 maggio saranno in Ticino i responsabili nazionali del progetto Justitia 4.0.
Altro tema dell’incontro, la logistica. Cristoforo Piattini, collaboratore scientifico della Divisione giustizia, ha fatto il punto della situazione, aggiornando anche sulle ristrutturazioni in atto di edifici destinati ad accogliere una parte degli uffici giudiziari. Il grosso dovrebbe però confluire a Lugano e qui, dopo la bocciatura in votazione popolare dell’acquisto dello stabile Efg, si è alla ricerca di adeguate sistemazioni. «La Sezione della logistica – dice Piattini – sta approfondendo le offerte rientrate dopo la grida pubblica riguardante i quattro blocchi pianificati da destinare alle autorità giudiziarie. Si sta procedendo celermente».

Articolo pubblicato nell’edizione di martedì 29 aprile 2025 de La Regione