Claudio Canonica: artista, scultore, arciere, imprenditore, oste, filosofo

Claudio Canonica: artista, scultore, arciere, imprenditore, oste, filosofo

In ricordo dell’amico fraterno Claudio Canonica (5 novembre 1952 – 8 gennaio 2025), artista, scultore, arciere, imprenditore, oste, filosofo.
Claudio era una persona speciale che portava avanti con fermezza le proprie idee e il desiderio di voler fare con precisione tutto quanto intraprendeva, senza fermarsi di fronte a nessun ostacolo ed è stato una figura importante e di riferimento per il mendrisiotto.
Dopo una carriera bancaria ha intrapreso la strada dell’imprenditoria nel ramo della ristorazione, approfondendo la propria passione per l’arte e dedicando molto tempo alla sua passione per il tiro con l’arco, compiendo molti viaggi in giro per il mondo, specialmente in Canada e in Mongolia.
È stato anche attivo politicamente, Consigliere comunale di Mendrisio nei ranghi della Lega dei Ticinesi.
Ho incontrato e conosciuto Claudio Canonica negli anni Ottanta, iniziando da subito una proficua collaborazione in vari ambiti, sia culturali che imprenditoriali, non solo nel Canton Ticino ma anche in Brasile e negli Stati Uniti d’America.
Nel corso degli anni Claudio ha aperto con il fratello Cristiano la famosa e frequentatissima gelateria Monopoli di Balerna, meta di “golosi” che giungevano persino da Milano per assaporare i prelibati gelati.
Quindi ha gestito, sempre con il fratello Cristiano, la mitica Osteria Centrale di Balerna, allestendo gli spazi con oggetti originali di Nativi americani e di Inuit, dei quali era un grande conoscitore e collezionista, creando anche una “Sala dello sciamano” dove, oltre agli artisti locali (Raggenbas, Figini, Selmoni, e altri), sono transitati illustri personaggi della cultura internazionale, tra questi si citano il vate russo Evegenij Evtuschenko, il direttore dell’Oglethorpe University Museum di Atlanta, Nick Lloyd, il pittore azero Tahir Salakov, vicepresidente dell’Accademia Russa di Belle Arti, la coppia di artisti francesi Anne e Patrick Poirier, che hanno lasciato delle loro testimonianze anche al Museo Hermann Hesse di Montagnola di cui Claudio è stato attivo collaboratore sin dagli esordi.
Attorno al tavolo dello sciamano dell’Osteria Centrale di Balerna si sono seduti anche Giovanni Agnelli con il papà Umberto, i quali si ritrovavano spesso a pranzare con il famoso mercante d’arte Massimo Martino.
Quando si è trasferito al Grotto del Giùvan di Salorino, Claudio ha continuato a presenziare con la sua imponente figura, accogliendo con la sua simpatia e la sua schiettezza gli avventori locali, ma anche, continuando la “tradizione” dell’Osteria Centrale, molti personaggi della cultura sia locale che internazionale. Fra questi si citano in particolare quelli che hanno lasciato un impronta significativa continuata nel tempo: l’antiquario Cristiano Crespi, esperto di arte romanica, il prof. Silvano Vinceti, ricercatore e scrittore, Pascal Cotte, esperto di fotografia multi spettrale, il solo che ha potuto studiare in modo completo il dipinto “Monna Lisa” (La Gioconda) di Leonardo da Vinci esposta al Louvre, pubblicando nel 2018 un articolo che ha cambiato profondamente la storia della Gioconda e della sua creazione con la scoperta dei disegni preparatori.
L’artista-arciere Claudio Canonica è stato anche un generoso sponsor di manifestazioni ed eventi culturali, tra l’altro finanziatore e membro del primo comitato di fondazione del Museo Hermann Hesse di Montagnola, costituito il 2 aprile 1997, contribuendo in modo significativo alla sua promozione e partecipando all’allestimento degli spazi espositivi nella Torre Camuzzi con la direzione di Heiner Hesse (secondogenito di Hermann Hesse).
Dopo l’apertura ufficiale del museo di Montagnola il 2 luglio 1997, si era occupato della gestione del personale e delle relazioni internazionali, partecipando attivamente anche alle mostre di acquerelli di Hermann Hesse a New York e Atlanta. Successivamente ha fatto parte anche del comitato di gestione del museo, diretto da Rita Olgiati fino al 2000, quando il “Gioiellino della Collina d’Oro” (così aveva definito il museo l’allora sindaco di Gentilino, Spartaco Arigoni) è stato ceduto alla Fondazione Hermann Hesse di Montagnola che lo gestisce tutt’ora.
Nel 2007 Claudio è entrato quindi a far parte del comitato dell’Archivio storico del Museo Hermann Hesse di Montagnola e qualche mese fa aveva redatto il testo “La città di Ravenna dona al Museo Hermann Hesse di Montagnola un mosaico dell’artista Alessandra Caprara, 1997”, pubblicato nella serie di leporello editi dall’archivio nella collana “Ricordi” diretta da Patrizia Gioia, con altri testi da lui già redatti che saranno pubblicati in forma postuma.
Anche altri progetti che avevamo pianificato assieme, alcuni già in fase di realizzazione, saranno portati a termine in forma postuma. Fra queste attività, una mostra con sue opere curata dal sottoscritto e Yanik M. Marcolli, che sarà presentata, con la collaborazione della compagna Angela e del fratello Cristiano, nella galleria d’arte Cornabò di Balerna da lui allestita.
Caro Claudio, amico fraterno e compagno di tante avventure, non ti dimenticheremo e continueremo a ricordarti, non solo nei nostri pensieri, ma anche con le pubblicazioni che avevamo programmato sia per l’Archivio storico del Museo Hermann Hesse di Montagnola, sia per la Galleria Cornabò di Balerna.
Jean Olaniszyn, fondatore del Museo Hermann Hesse di Montagnola

Immagine: Claudio Canonica a Key West, Florida, 1998 (Fotografia di Jean Olaniszyn)

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