Da una settimana sono entrate in vigore le norme che rafforzano la vigilanza sul Registro di commercio
È ora possibile tutelare meglio i crediti pubblici come imposte e oneri sociali e denunciare penalmente gli amministratori fraudolenti.
Il fallimento, in un’economia basata sulla libertà d’impresa e di mercato, è un evento possibile. Anzi, spesso è evocato per razionalizzare un settore o portare maggiore efficienza all’intero sistema. Un prodotto sbagliato, servizi non più attuali possono portare alla chiusura dell’azienda con conseguenze economiche e anche sociali pesanti. Siamo però in una situazione di buona fede. Ci sono anche i fallimenti fraudolenti che pesano sull’intera collettività. La tecnica, o meglio il modus operandi visto che spesso si tratta di un comportamento doloso, prevede la costituzione di una società a garanzia limitata. Quest’ultima incomincia ad accumulare debiti nei confronti dell’ente pubblico (imposte alla fonte, IVA e oneri sociali). Gli amministratori fanno attenzione però a non rimanere troppo scoperti nei confronti dei fornitori anche se – soprattutto nell’edilizia – sono gli artigiani a rimetterci. In prossimità del fallimento addirittura non pagano gli stipendi ai dipendenti sapendo che la cassa disoccupazione interviene con le indennità di insolvenza. Poco tempo dopo sono di nuovo sul mercato con una nuova società, lasciando dietro di loro una montagna di debiti praticamente inesigibili a carico della collettività. E il giro ricomincia. O meglio, ricominciava, visto che da una settimana (dal 1. gennaio) sono entrate in vigore delle modifiche alla Legge federale sull’esecuzione e sul fallimento (LEF) che mirano proprio a limitare il fenomeno delle bancarotte seriali dove spesso tra gli amministratori figurano più o meno gli stessi nomi.
Le norme sono state approvate dal Parlamento federale nel marzo del 2022 nell’ambito della Legge federale sulla lotta contro l’abuso del fallimento con l’intenzione del governo di metterle in vigore già nel gennaio del 2024. Proposito rinviato di un anno per permettere alle autorità cantonali che vigilano sul fallimento (il Ticino era tra i Cantoni che hanno chiesto la proroga, ndr) di dotarsi del personale e delle competenze necessarie. Per rimanere al Ticino, all’inizio di dicembre scorso è stata presentata un’interrogazione parlamentare firmata dai grancosiglieri Claudio Isabella, Maurizio Agustoni ed Evaristo Roncelli. I primi due rappresentanti de Il Centro, il terzo del movimento Avanti con Ticino & Lavoro. I tre deputati chiedono al Consiglio di Stato come intende far fronte all’aumento del carico di lavoro e se sono previste ulteriori assunzioni o trasferimenti interni di personale. Le modifiche della LEF comporteranno anche degli aggravi finanziari a carico delle casse cantonali.
Cosa è cambiato
Tra le novità della LEF ve n’è una richiesta a gran voce da molti anni da parte di chi opera al fronte ed è quella di facilitare la segnalazione al Ministero pubblico dei fallimenti abusivi e punibili per bancarotta fraudolenta. Ora questa proposta che era informale prima è diventata obbligatoria dal primo gennaio. Questo comporterà un’adeguata formazione del personale dell’Ufficio del registro di commercio e in generale di tutte le autorità fallimentari che saranno tenute a denunciare al Ministero pubblico i reati in materia di fallimento da loro constatati. Un aumento degli incarti penali per questa fattispecie di reati presso l’autorità penale è quindi da mettere in linea di conto. La legge federale sulla lotta contro l’abuso del fallimento, inoltre, ha comportato la modifica di diversi atti normativi, segnatamente del Codice delle obbligazioni, della LEF, del Codice penale e della Legge federale sull’imposta federale diretta. Tra le novità rilevanti c’è anche quella che riguarda i cosiddetti crediti di diritto pubblico (fiscali) e quelli dovuti a enti pubblici (AVS/AI/IPG, assegni familiari e assicurazione contro la disoccupazione). La procedura in questo caso non seguirà più la via del pignoramento, ma si procederà (art. 39 LEF) con l’esecuzione in via di fallimento più breve. Inoltre, le interdizioni di esercitare un’attività iscritte nel casellario giudiziale saranno in futuro comunicate all’autorità federale di vigilanza sul registro di commercio, al Dipartimento federale di giustizia e polizia e infine all’Ufficio federale del registro di commercio.
Articolo pubblicato nell’edizione di mercoledì 8 gennaio 2025 del Corriere del Ticino