Norman Gobbi Direttore Dipartimento delle Istituzioni (LEGA)
“ L’acqua è poca, ossia scarseggia, e la papera non galleggia”.
Con questa espressione descrivo le difficoltà che le istituzioni affrontano a tutti i livelli, non solo per le limitate risorse finanziarie. La presa di posizione di ACT, seppur insolita, evidenzia problematiche note, soprattutto agli amministratori comunali. Tuttavia, le difficoltà non riguardano solo i comuni, ma anche il Cantone e la Confederazione. I comuni, pur se in situazioni migliori, si vedono riversare compiti senza le relative risorse né potere decisionale, in un processo “predatorio” che scarica oneri su Cantoni e Comuni, ma non la responsabilità di scegliere. Prendiamo l’esempio della sanità, dove le incomprensioni sono continue. Parlo con cognizione di causa come direttore del Dipartimento delle istituzioni, che ha la responsabilità esecutiva del progetto Ticino 2020, mentre la responsabilità politica è condivisa con il Governo. Da anni discutiamo scenari di ripartizione dei compiti senza arrivare a conclusioni definitive. La tensione tra istituzioni è palpabile, e la responsabilità di questa situazione ricade su tutti: ciascuno ha mancato di intervenire con determinazione quando possibile, cercando soluzioni utili al cittadino e non agli interessi di parte. Sono pronto a impegnarmi nella ricerca di soluzioni concrete, ma serve un impegno collettivo. Comuni, Governo e Parlamento devono rimanere uniti e determinati oltre le dichiarazioni di rito. Solo così potremo risolvere le complessità del federalismo e favorire il bene del Cantone.
Opinione pubblicata nell’edizione di domenica 3 novembre 2024 de Il Mattino della domenica