Norman Gobbi: «Riflessioni in corso per adeguare la legge»
Il consigliere di Stato assicura che le autorità stanno già valutando come intervenire
«Non lasciamo nulla al caso». Il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi, interpellato in merito alla crescita dell’esercizio della prostituzione in appartamenti non autorizzati, assicura che «la Polizia cantonale e tutte le autorità preposte monitorano costantemente la situazione, sanzionando puntualmente le irregolarità». Tuttavia, il Consigliere di Stato ammette pure che «con la velocità alla quale la nostra società muta, è importante che anche le autorità possano avere la necessaria flessibilità nel mettere in discussione e adeguare puntali aspetti critici che possono emergere in una legge». Insomma, dopo quanto emerso, il capo del DI si dice pronto a ridiscutere la legge sulla prostituzione: «Sono già state avviate delle riflessioni, coinvolgendo i vari partner». E questo perché «sono stati identificati alcuni margini puntuali di adeguamento, che andranno analizzati attentamente e si potranno tradurre in proposte concrete ». In particolare, precisa Gobbi, «il tema degli appartamenti è stato agendato dal gruppo di lavoro, anche se le implicazioni in tutte le dimensioni andranno considerate». In generale, comunque, secondo il Consigliere di Stato rimane «centrale il lavoro di prossimità che le Polizie comunali devono garantire attraverso il controllo abitanti con le preposte autorità amministrative ». Così facendo, «si presidia il territorio e si controllano le attività illegali». Nell’ottica della collaborazione accresciuta tra Cantone e Comuni, inoltre, «alcune Polizie comunali delle città (ma non tutte) hanno richiesto la delega per i compiti TESEU di spettanza comunale e collaborano attivamente con la sezione specialistica della Polizia giudiziaria cantonale». Detto ciò, dalla sua introduzione nel 2019, secondo Gobbi, «questa legge ha portato un miglioramento concreto nel contesto della prostituzione in Ticino ». D’altro canto, «è sempre necessario tenere presente che chi intende trasgredire trova spesso degli espedienti. In questi casi sta anche alle autorità avere la necessaria capacità di adeguare i mezzi di contrasto alle nuove situazioni con cui si trovano confrontate».
Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 4 novembre 2024 del Corriere del Ticino