“Più sicuri grazie alla digitalizzazione Più sicuri grazie alla formazione”

“Più sicuri grazie alla digitalizzazione Più sicuri grazie alla formazione”

Polizia cantonale: Gobbi commenta due avvenimenti della settimana scorsa

Settimana importante per la Polizia cantonale quella che si sta per concludere. Infatti 1) è stata annunciata la conclusione dell’implementazione del nuovo gestionale di Polizia GEPOL, ossia un supporto informatico (myABI) che agevola e rende più efficiente e efficace il lavoro dell’agente di Polizia e 2) sono stati consegnati i certificati ai nuovi ispettori della Polizia Giudiziaria. Il Corpo cantonale può così disporre di una ventina di nuovi ispettori. Non si tratta di un potenziamento della Polizia, ma di una promozione dopo un percorso di formazione. “Due eventi che toccano due aspetti essenziali: il nuovo GEPOL è uno strumento tecnico performante a disposizione di tutti gli agenti per il loro lavoro: la digitalizzazione – e i vantaggi ad essa collegati –  al servizio della Polizia cantonale. Dall’altra parte la valorizzazione delle competenze dell’agente, attraverso una  formazione specifica in ambito di Polizia Giudiziaria. È la volontà di avere collaboratori ben formati, consapevoli che la forza del Corpo è data dalla qualità della forza lavoro, a ogni livello”, afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi.

Lasciamo un po’ in disparte lo strumento tecnico costituito dal gestionale informativo GEPOL per concentrarci sulle risorse umane. Che cosa ha detto ai neo-ispettori della Polizia Giudiziaria durante la cerimonia che si è svolta mercoledì a Bellinzona? “Ho sottolineato in primo luogo il buon livello raggiunto dalla nostra Polizia nella formazione. Un fattore che viene riconosciuto a livello nazionale. Così come vengono riconosciuti i successi a favore della sicurezza delle cittadine e dei cittadini ticinesi e dei loro beni. Ho ricordato poi l’importanza del loro contributo alla realizzazione di una società sicura. Grazie alle loro indagini, che si svolgono sempre o quasi dietro i riflettori, si garantisce per esempio alla nostra economia di essere sana, estirpando il malaffare. Colpendo i farabutti che approfittano spesso della debolezza delle persone. Una delle principali attività di contrasto della Polizia Giudiziaria – non l’unica – è infatti quella contro la criminalità economica. E qui mi sono collegato a quanto potrebbe presto realizzarsi con l’approvazione di un messaggio del Governo che propone un potenziamento alla lotta contro la criminalità economica. Non sarà coinvolta solo la Polizia, ma pure altre unità dell’amministrazione cantonale interessate e anche i Comuni. Tra le novità vi sarà un potenziamento di quanto già oggi si riesce a fare sul fronte dei sequestri di beni. Perché un criminale economico è maggiormente colpito se gli vengono sequestrati gli averi realizzati illecitamente. È un deterrente ancora più forte della carcerazione. Se possiamo avere più mezzi a disposizione per ordinare sequestri faremo un notevole passo in avanti. Senza contare anche gli introiti – calcolati in milioni di franchi – che si potrebbero assicurare alle casse dello Stato”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.

Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 20 ottobre 2024 de Il Mattino della domenica