Gobbi parla del potenziamento contro il cancro del crimine economico
La criminalità economica spesso e volentieri è lo specchio in cui si riflette il crimine organizzato e un’economica illegale “è un cancro che si insinua nel tessuto economico, togliendogli progressivamente la linfa e facendo proliferare cellule malate a scapito di quelle sane”. “Per questo motivo vogliamo che nel nostro Cantone la lotta alla criminalità economica disponga sempre più di strumenti sufficienti ed efficaci”, afferma il Consigliere di Stato, Norman Gobbi. Il lavoro contro il crimine economico in Ticino è sempre serrato, grazie al lavoro della Polizia e della Magistratura. E anche grazie al coinvolgimento di altri settori dell’amministrazione cantonale, come l’Ufficio fallimenti. Già 5 anni fa abbiamo introdotto la figura del perito contabile in ambito fallimentare, che ha il compito di segnalare al Ministero pubblico i fallimenti con connotazioni penali. Abbiamo ottenuto ottimi risultati su questo fronte, aiutando la Magistratura a dare importanti spallate nei confronti della criminalità economica”.
Si potrebbe fare di più? “Certo – dice il Direttore del Dipartimento delle istituzioni, Norman Gobbi. E a questo proposito abbiamo sottoposto al Governo un messaggio che risponde a una mozione del socialista Raoul Ghisletta. Il messaggio è stato approvato dal Consiglio di Stato e ora verrà esaminato dal Gran Consiglio. Una premessa importante: abbiamo chiarito che per introdurre le novità per combattere ancora più efficacemente la criminalità economica occorrerà mettere a disposizione mezzi finanziari. Il Parlamento dovrà quindi valutare – nell’attuale contesto di risparmi per le finanze cantonali – se queste novità potranno trovare una positiva conferma”.
Ma di quali novità stiamo parlando? “Sono sei, in estrema sintesi, le misure che prevediamo. Qui ne cito 4, quelle più concrete: un rafforzamento dei Servizi specialistici presso Ministero pubblico e Polizia; controlli efficaci e sistematici da parte dell’Ufficio fallimenti, introducendo un secondo perito contabile; verifica dell’attendibilità delle iscrizioni al Registro di commercio da parte dell’Ufficio del registro di commercio; ottimizzazione dei compiti attribuiti agli enti locali nel contesto della lotta del fenomeno, per esempio, delle società bucalettere e delle residenze fittizie. Anche i Comuni quindi possono collaborare, come già in parte avviene oggi, per combattere la criminalità economica. Un’economia sana che produce benessere deve estirpare il cancro della criminalità economica. Per fare questo ci saranno costi supplementari, anche se vi sarebbero pure importanti benefici per le casse dello Stato. Qui penso all’aumento dei sequestri di danaro e di beni, proventi delle attività illecite dei malviventi. Sarà una bella discussione da fare con il Gran Consiglio, per capire come proseguire la lotta alla criminalità economica”, conclude il Consigliere di Stato, Norman Gobbi.