Norman Gobbi: “Sono più che raddoppiati in Ticino nel 2023”
In un recente articolo apparso sulla Bild il ministro dell’interno bavarese Joachim Hermann ha indicato nell’immigrazione la causa principale dell’aumento della criminalità. Nel 2023 il numero dei reati registrati in Baviera è salito a 4.361 ogni 100.000 abitanti. Herrmann parla chiaro: si tratta di un aumento del 2,4% rispetto al 2022 e di una “tendenza nazionale di cui sono particolarmente responsabili gli stranieri e gli immigrati”. Nulla di nuovo sotto il sole, abbiamo chiesto al Consigliere di Stato Norman Gobbi. “Il fatto che una simile presa di posizione giunge da un politico cristiano democratico dimostra ancora di più la gravità del problema nel vicino Land tedesco della Baviera. La situazione in Ticino, che registra una elevata presenza di richiedenti l’asilo (RA) non è certo più incoraggiante, anzi. Le statistiche in mio possesso dimostrano che tra il 2022 e il 2023 i reati penali commessi da RA nel nostro Cantone sono passati da 89 a ben 206. Sono quindi molto più che raddoppiati, tenuto poi conto che prima della pandemia, nel 2019, i reati compiuti da RA erano stati “solo” 40. Anche i reati contro la legge federale sugli stupefacenti sono più che raddoppiati, passando da 11 nel 2022 a 25 nel 2023. Un numero ancora contenuto, ma che dimostra come in questo specifico campo i richiedenti l’asilo sono diventati più pericolosi”.
Per il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi vi è un altro elemento che occorre tenere bene in considerazione: “Ci preoccupa questo significativo aumento della criminalità legato ai richiedenti l’asilo. Ma il fenomeno che stiamo registrando ci indica che se negli anni passati le problematiche di sicurezza e di ordine pubblico interessavano principalmente il Mendrisiotto e in modo particolare la cittadina di Chiasso, ora risulta presente su tutto il territorio del Canton Ticino”.
“Nel 2023 la Polizia cantonale ha infatti registrato diversi reati commessi da RA a Locarno e nelle sue Valli, a Bellinzona, Biasca, Lugano e, “ovviamente”, a Mendrisio e Chiasso. I furti di biciclette (in particolare e-bike ma non solo), i furti nei grandi magazzini (prodotti alimentari, bevande alcoliche, abiti) e nelle auto (telefonini, occhiali, materiale elettronico vario) sono tra i principali reati. A cui si aggiungono rapine ai danni di cittadini, che si vedono derubati di collanine o apparecchi telefonici. Senza dimenticare l’evento di violenza sessuale registrato su un treno nel Mendrisiotto. La Polizia cantonale attraverso un lavoro di prevenzione e repressione messo in campo in collaborazione con le Polizie comunali, con la SEM, con il Ministero pubblico, con la Magistratura dei minorenni e con la Sezione della popolazione è riuscita a farsi carico di tutti questi casi in modo adeguato. È chiaro che ciò richiede sempre più forze, tempo e lavoro ai nostri agenti. È anche per questo motivo che come responsabile in Ticino della sicurezza ho parlato più volte di questo tema nell’ultimo anno al di là delle Alpi per dimostrare al resto dei Cantoni e soprattutto alla Confederazione che il Ticino per la sua posizione geografica e quale porta d’entra in Svizzera da Sud deve avere una considerazione maggiore da parte di Berna e questo anche sotto forma di maggiori sostegni finanziari a favore della nostra Polizia. Domani, lunedì, sia a livello nazionale, sia a livello cantonale, saranno pubblicati tutti i dati statistici riguardanti la criminalità. Sarà l’occasione per il sottoscritto di ribadire anche questo concetto legato all’aumento dei reati commessi dai richiedenti l’asilo”, conclude il Consigliere di Stato, Norman Gobbi.
Articolo pubblicato nell’edizione di domenica 24 marzo 2024 de Il Mattino della Domenica