Comunicato stampa
Il Dipartimento delle istituzioni segnala che oggi, giovedì 15 settembre, è in programma la quindicesima edizione della Giornata mondiale della democrazia. L’occasione è quindi propizia per fare il punto sugli sforzi profusi negli ultimi anni per rilanciare la vitalità delle pratiche democratiche in Ticino. A questo proposito, va ricordato che negli scorsi mesi il Consiglio di Stato ha incaricato la Sezione degli enti locali di sviluppare il progetto «Democrazia viva», che punta a ridare slancio alla partecipazione politica a livello locale.
Il sistema politico svizzero prevede che siano i cittadini a «fare lo Stato», partecipando in modo attivo alla gestione della cosa pubblica. Questo è evidente soprattutto a livello comunale, la dimensione in cui il sistema di milizia dimostra la sua centralità per la nostra democrazia diretta. I delicati meccanismi delle istituzioni locali permettono infatti di ridurre la distanza tra classe politica e cittadinanza, favorire la coesione sociale e rafforzare la fiducia nelle istituzioni.
Il crescente disinteresse dei cittadini per la vita politica della comunità è tuttavia un campanello d’allarme che oggi suona per l’intera società elvetica e che ha conseguenze pratiche. Questa disaffezione impedisce infatti a diversi Comuni di procedere a un regolare ricambio delle persone elette negli organi esecutivi e legislativi, mettendone a rischio la progettualità. Il Dipartimento delle istituzioni coglie quindi l’occasione offerta dalla Giornata mondiale della democrazia – che si celebra oggi per la quindicesima volta – per tematizzare la questione.
Per quanto riguarda il nostro Cantone, un sondaggio interno condotto nel 2019 dalla Sezione enti locali ha sottolineato la crescente fatica dei partiti nel reperire candidati disposti ad assumere cariche pubbliche, e più in generale, messo in evidenza le difficoltà della politica a intercettare l’interesse dei cittadini. Tra le persone ticinesi nella fascia di età fra 18 e 34 anni, il 38% degli interpellati afferma di essere interessato alla politica e solo il 22% prende in considerazione la possibilità di assumere una carica pubblica. Quest’ultima percentuale, già preoccupante, è ulteriormente inferiore fra le persone di età più avanzata.
Alla luce di questi dati – e dei risultati del terzo Simposio sulle relazioni tra Cantone e Comuni, organizzato lo scorso 17 marzo – il Dipartimento delle istituzioni considera oggi prioritario incoraggiare i cittadini a prendere parte alla vita politica della loro comunità e, in particolare, a mettersi a disposizione per assumere una carica pubblica. Il Consiglio di Stato ha fatto propri questi obiettivi e, nello scorso mese di giugno, ha incaricato la Sezione degli enti locali di elaborare una serie di proposte concrete che confluiranno nel progetto «Democrazia viva».
Nei prossimi mesi, la Sezione degli enti locali, coinvolgendo rappresentanti della società civile, della politica e delle istituzioni, si occuperà perciò di individuare le azioni più efficaci da mettere in atto a breve e medio termine, per riaccendere nei cittadini la curiosità per il funzionamento della democrazia diretta e incrementare la partecipazione al voto. Una prima misura è però già stata identificata e consiste nel lancio di una campagna di sensibilizzazione in vista delle prossime elezioni comunali.