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I patriziati chiedono l’abbattimento del lupo
Il tema è stato al centro dell’assemblea generale dei delegati tenutasi a Lugano Tiziano Zanetti: «Tra poche settimane tutti gli alpeggi saranno caricati con il bestiame da reddito» Le autorità hanno ribadito l’importanza delle singole realtà per lo sviluppo economico delle regioni
«La situazione è ingestibile e lo sarà ancora di più tra poche settimane, quanto tutti gli alpeggi saranno caricati». A tenere banco durante l’assemblea dell’Alleanza patriziale ticinese (APLA), tenutasi sabato a Lugano, è stato il lupo. I delegati dei 199 patriziati hanno espresso grande «preoccupazione» per l’evolversi della presenza in Ticino del grande predatore. «Le continue predazioni non possono non preoccupare le autorità, anche in corrispondenza dell’imminente presenza massiccia di animali da reddito sugli alpeggi », ha commentato Tiziano Zanetti, riconfermato alla presidenza dell’ALPA. «La morfologia del cantone, in particolare quella degli alpeggi, non consente di applicare le misure di protezione contro i grandi predatori», ha osservato Zanetti, secondo cui «il Ticino, rispetto ad altri cantoni, vive una situazione eccezionale». Di qui, la risoluzione approvata sabato dall’assemblea dei delegati: «Analizzando l’allarmante contesto chiediamo al Consiglio di Stato di allinearsi al Canton Vallese nella richiesta, presentata al Consiglio federale, di aprire la caccia al lupo per alcuni mesi e di affiancare ai guardiacaccia i cacciatori sperimentati, così come avviene nel cantone Uri e nella caccia agli ungulati e ai cinghiali». Il numero di predazioni avute in Vallemaggia è diventato insostenibile, ha aggiunto Zanetti, ricordando come tutto il settore primario sia sotto pressione, in particolare, l’attività pastorizia.
«Una risorsa economica»
Durante l’assemblea si è discusso anche del ruolo presente e futuro dei patriziati. A questo proposito, il sindaco di Lugano, Michele Foletti, in riferimento ai 15 patriziati presenti nel circondario, ha ribadito il valore delle corporazioni che «costituiscono una risorsa economica e uno strumento di sviluppo per tutta la città». Un concetto ribadito anche dal direttore del DI, Norman Gobbi: «In Ticino vogliamo dei patriziati che siano protagonisti dello sviluppo economico, ambientale e culturale del territorio. Noi ci siamo. Siamo al vostro fianco». Senza il sostegno del Comune e del Cantone per molti patriziati sarebbe impossibile far fronte a diversi impegni, ha affermato, dal canto suo, Rinaldo Gobbi, del patriziato di Castagnola e presidente del giorno. Una collaborazione apprezzata anche dal presidente Zanetti, il quale ha sottolineato «il prezioso dinamismo tra patriziati, comuni e cantone, secondo un modello collaudato nel tempo e i cui risultati sono sotto gli occhi di tutti».
Segretariati congiunti
Non mancano, tuttavia, «alcuni punti da migliorare», ha aggiunto Zanetti, in particolare nella gestione amministrativa e corrente di alcuni enti. « La maggior parte dei patriziati ha già introdotto la nuova gestione secondo
i canoni imposti dalla legge». Ai piccoli patriziati che invece si devono ancora adeguare, Zanetti ha lanciato una proposta: «Si potrebbe istituire dei segretariati congiunti, che raggruppano quattro o cinque piccoli patriziati di una regione, con lo scopo di gestire, in maniera professionale e non più a titolo volontario, l’amministrazione corrente».
Un posto negli ERS
Zanetti ha poi ribadito il ruolo dei patriziati nello sviluppo del territorio a valenza turistica. « La collaborazione con le Organizzazioni turistiche (OTR) e con gli Enti regionali di sviluppo (ERS) sono fondamentali». L’obiettivo dei prossimi anni, ha concluso Zanetti, sarà di chiedere e ottenere l’ingresso di un rappresentante dei patriziati in tutti e quattro i vertici degli ERS, «con lo scopo di affinare questa preziosa collaborazione ».
Articolo pubblicato nell’edizione di lunedì 13 giugno 2022 del Corriere del Ticino