L’appello del Consigliere di Stato Norman Gobbi
“Se ti sei vaccinata/o, oppure hai deciso di non farlo, ricorda: per stare bene insieme è importante continuare a rispettarsi. Restiamo uniti. Firmato: Norman Gobbi”. È questo il testo di un video messaggio che il Consigliere di Stato ha trasmesso attraverso i suoi canali social subito dopo l’esito della votazione federale di domenica scorsa sulla Legge COVID. “Abbiamo avuto la fortuna come svizzeri di esprimerci sulla legge COVID. In nessun altro Stato i cittadini hanno potuto dire la loro sulla politica adottata da Governi e parlamenti per affrontare la pandemia” – afferma il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. “La nostra democrazia diretta è un grande valore, anche perché il dibattito pubblico che precede ogni votazione fa emergere gli elementi di criticità che vive la nostra società, non lasciandoli quindi nascosti e latenti, pronti magari a scoppiare. Sappiamo che sempre di più vi è il pericolo di una forte spaccatura sociale a causa di una differente visione e interpretazione della parola “libertà”. A mio giudizio è indispensabile fare di tutto affinché queste diverse posizioni non si scontrino. È il messaggio che ho voluto veicolare con il video. Dobbiamo continuare a rispettarci. A rimanere uniti al di là delle idee diverse che ognuno può legittimamente manifestare”.
“Prima della votazione – prosegue il Consigliere di Stato Norman Gobbi – abbiamo assistito a un’escalation delle contrapposizioni. Il post voto è ancora difficile da interpretare a livello sociale, soprattutto perché condizionato da una nuova avanzata dei contagi. Ecco, in considerazione di tutto ciò l’appello che ho lanciato a voler “rimanere uniti” vale ancora di più. È un messaggio rivolto a tutti, indipendentemente dalle convinzioni personali”.
Il Consiglio federale venerdì ha deciso di introdurre nuovamente delle limitazioni. “Il Consiglio di Stato ticinese nella consultazione (24 ore per rispondere! ndr) è stato molto critico. Sono state avanzate misure, come quella dell’obbligo del certificato Covid per le cene di famiglia con più di 11 persone, che lasciano il tempo che trovano… Lo scopo principale – al di là di evitare il sovraccarico delle strutture ospedaliere, che fortunatamente il Ticino non sta ancora conoscendo – deve essere quello di scongiurare un secondo lockdown. Non saremmo in grado di sopportarlo, se non con sacrifici che incideranno in modo irreversibile sulla società. E non sto pensando ai danni economici, che di sicuro ci saranno. Sto pensando in particolare alle conseguenze psicologiche per tutti noi, ma soprattutto per le giovani generazioni. I nostri ragazzi ripiomberebbero in una condizione di isolamento. E ciò è estremamente dannoso per il loro sviluppo. Una gioventù che ha già “bruciato” possibilità di aggregazione e di incontri, di praticare sport, di lezioni in presenza e quant’altro negli ultimi due anni. Un nuovo isolamento sarebbe, come detto, davvero molto dannoso”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.