Norman Gobbi: “i recenti fatti di cronaca devono farci riflettere”
A poco più di un mese dalla conferenza stampa di lancio delle campagne di prevenzione “Acque sicure” e “Montagne sicure” del Dipartimento delle istituzioni, abbiamo voluto sentire il parere del Consigliere di Stato Norman Gobbi per un primo parziale bilancio. “La stagione estiva è iniziata, ma non come avremmo sperato: sono già stati constatati degli annegamenti e un infortunio mortale in montagna. Soprattutto mi preme sottolineare come i decessi in acqua siano avvenuti in contesti differenti che vanno dal lago al fiume, fino alla piscina. Circostanze diverse, che devono indurre tutti i bagnanti che frequentano i nostri magnifici spazi a non sottovalutare le insidie quando decidono di trascorrere momenti di relax o praticare attività sportive a contatto con l’acqua. In caso contrario, lo svago potrebbe trasformarsi velocemente in dramma”.
Le campagne di prevenzione aiutano a sensibilizzare la popolazione residente e pure il numero crescente di turisti confederati e provenienti dall’estero che scelgono di trascorrere le vacanze in Ticino. Come si spiegano allora gli incidenti? “Tutti devono mantenere alta l’attenzione perché il rischio è sempre in agguato. Proprio per questo, negli ultimi anni è stato deciso di svolgere una maggiore attività sul terreno e di segnalare con cartelli le zone più pericolose. Quest’estate, nell’ambito ad esempio dell’attività di prevenzione in montagna, in numerose capanne, nelle immediate vicinanze dei principali impianti di risalita e durante eventi di forte richiamo quali “trail” e “vertical” (corse su sentieri e corse in salita sempre in montagna), le persone sono invitate a partecipare a un sondaggio che consentirà di valutare le loro conoscenze legate alla montagna: i dati raccolti serviranno per individuare le principali lacune e predisporre le misure più urgenti”. Un altro elemento aggiuntivo per essere certi di raggiungere il maggior numero di destinatari possibili è quello ad esempio di promuovere la campagna di sensibilizzazione “Acque sicure” nelle varie lingue nazionali e in inglese e di diffonderla anche lungo le vie di accesso o sui canali informativi d’oltre Gottardo.
Un impegno non indifferente quello sul territorio cantonale e che, ci pare di capire, presuppone delle collaborazioni: “i partner dei due progetti, rappresentati nelle Commissioni consultive del Consiglio di Stato (unitamente ai servizi della Lacuale e del Gruppo ricerche e costatazioni della Polizia cantonale che hanno un ruolo essenzialmente operativo in questo ambito), con il loro impegno e le loro competenze settoriali agevolano – spesso su base volontaria – l’attività di sensibilizzazione. È però chiaro che al primo posto c’è sempre il comportamento e il senso di responsabilità delle singole persone che non devono sopravvalutare le proprie capacità e sottostimare i possibili rischi. Già questo approccio, se ampiamente condiviso, permetterà un deciso passo avanti nel contenere e, si spera, nel ridurre il numero di infortuni e di incidenti mortali. Tutti assieme possiamo quindi contribuire a salvare delle vite con la giusta dose di buon senso: un cambiamento senza dubbio auspicato e apprezzato da un Dipartimento che deve garantire la sicurezza dei propri cittadini”, conclude il Consigliere di Stato Norman Gobbi.